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Viareggio: 5 arresti per sfruttamento prostituzione e favoreggiamento immigrazione

Quattro uomini e una donna, su disposizione del gip di Lucca Antonia Aracri, sono stati arrestati a Viareggio (Lucca) con le accuse di sfruttamento della prostituzione, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, spaccio di droga e rapina. Altre due persone, una romena e un tunisino, accusati a vario titolo di concorso, sono stati sottoposti all’obbligo di dimora.

Si tratta appunto di 5 persone: tre uomini di 31, 35 e 28 anni, tutti di origine albanese, un 28enne romeno e una donna di Viareggio di 33 anni.

Tra le attività poste in essere dal ‘sodalizio’ e bloccate dalla polizia di Lucca, l’acquisto di donne poi costrette a prostituirsi in Versilia, il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina attraverso la celebrazione di matrimoni fittizi tra italiane e marocchini o tunisini, e diverse rapine o tentativi.

Un caso recente riguarda una ristoratrice di Torre del Lago (Viareggio) che nella borsa custodiva l’incasso della serata e che, nonostante esser stata trascinata per diversi metri, è riuscita a salvare il denaro.

Ed ancora, sempre per la procura, furti in case e in un cantiere: la merce è stata rinvenuta e restituita ai proprietari.

Tutte le attività della banda erano finalizzate a finanziare lo spaccio di droga. A dar il via alle indagini l’incendio appiccato il 5 giugno 2017, a seguito del lancio di una bottiglia incendiaria, al container ove viveva il fratello del 28enne romeno.

Qualche giorno dopo vennero fermati i due autori mentre stavano per scappare all’estero.

L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Salvatore Giannino, ha permesso di scoprire che i due romeni tentarono di ottenere diecimila euro, a titolo di risarcimento, dai familiari dei due arrestati.

Alla fine le due famiglie hanno composto la lite grazie alla giustizia rom e da allora hanno iniziato a ‘lavorare’ insieme.

Sono state inoltre perquisite, sempre a Viareggio (Lucca), le abitazioni di altri sei indagati.

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