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Viareggio: “Il barone rampante” al Teatro Jenco

Domenica 14 aprile alle 16.30 al Teatro Jenco andrà in scena la lettura-spettacolo con Chiara Francini, nel ruolo di Viola, e Andrea Bruno Savelli, nei panni di Cosimo.

In questa riduzione teatrale de “Il Barone Rampante”, romanzo di Calvino del 1957, Andrea Bruno Savelli dirige e interpreta Cosimo Piovasco di Rondò, il giovane protagonista che, dopo un litigio adolescenziale col padre, sale sugli alberi. “Non ci può essere amore se non si è se stessi con tutte le proprie forze” dice Cosimo nella riduzione di Savelli, inneggiando al vivere la vita senza farsi opprimere dal quotidiano e dal proprio destino, affrontando le difficoltà con un comportamento avventuroso, ponendosi contro i pregiudizi e le chiusure mentali, non accettando i preconcetti imposti dalla società.

Massimo Grigò sarà Biagio, il fratello minore di Cosimo, che farà da narratore; Chiara Francini sarà Viola, Amerigo Fontani sarà Gian dei Brughi, Napoleone e il padre di Cosimo e Gloria Sabatini vestirà i panni della zia di Viola e la madre di Cosimo. La scenografia, affidata a Michele Ricciarini contribuisce alla creazione di una narrazione “tra gli alberi” con un allestimento che va da albero in albero.

Dice il regista Andrea Bruno Savelli: “Il Barone rampante è un capolavoro e come tale, rileggendolo in età diverse, si riesce a trarre sempre spunti nuovi e a esserne sempre sorpresi”.

“Il mio personaggio è l’esatta esemplificazione di ciò che significa essere una donna innamorata – aggiunge Chiara Francini. La vediamo prima bambina e poi piano piano diventare una donna, vivida e appassionata. Nei suoi dialoghi ci sono tutte quelle contraddizioni e gli stridii dell’amore, con gli sbalzi d’umore, il cambio di tono della voce e di stato d’animo, perfette caratteristiche dell’innamoramento.L’amore capita come le grazie: è qualcosa che può farti arrivare fino al cielo e un secondo dopo sbatterti a terra, e credo che Calvino abbia saputo rendere questo altalenare, queste meravigliose montagne russe che lo contraddistinguono. L’amore di Viola è proprio questo: la follia e la beatitudine dell’innamoramento. Non è un caso che la scena si apre mentre sono su un’altalena. Trovo che Viola sia un personaggio vero, colorato, sbeccato e alla fine, nonostante si conosca l’epilogo della storia, mi rattristo perché spero sempre che questi due giovani si dicano esattamente quello che provano. A chiedere ti vergogni un minuto, a non chiedere ti vergogni tutta la vita”.

La nuova produzione, firmata dal Teatrodante Carlo Monni, in collaborazione con Fondazione Teatro della Toscana, per la regia di Andrea Bruno Savelli, si inserisce nella stagione di prosa del Teatro Jenco, sotto la direzione artistica della Fondazione Accademia dei Perseveranti (ingresso da 22 euro) e vede sul palco anche Massimo Grigò, Amerigo Fontani, Gloria Sabatini e Nav Ghotra.

Per ulteriori informazioni visitare il sito  www.teatrojenco.com

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