Sab 21 Dic 2024
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ToscanaCronacaViareggio:  in un video la verità sull’investimento-killer

Viareggio:  in un video la verità sull’investimento-killer

Si trova ora in carcere a Pisa, dove c’è una sezione femminile, Cinzia Dal Pino, 65 anni, la commerciante di Viareggio (Lucca) sottoposta a fermo con l’accusa di omicidio volontario per aver investito con l’auto e causato di proposito la morte di un uomo, Said Malkoun, 47 anni, algerino.

La donna è in attesa dell’udienza di convalida e dell’interrogatorio di garanzia previsti domani mattina col tribunale di Lucca. Secondo quanto si è appreso, la vicenda è stata ricostruita in gran parte grazie al video di una telecamera di un negozio, che ha ripreso l’intera fase dell’investimento del 47enne a Viareggio.

Una sequenza di immagini di circa un minuto e 20 in cui si ricava la presenza dell’uomo mentre cammina su un marciapiede di Viareggio, in via Coppino, l’arrivo dell’auto della donna che sterza verso di lui e lo travolge più volte a velocità moderata. La stessa 65enne scende dalla vettura, si riappropria della borsa che le era stata rapinata, risale e se ne va via.

Col numero di targa dell’auto la polizia è riuscita a risalire alla commerciante, la cui famiglia è nota a Viareggio per la conduzione di uno stabilimento balneare. Cinzia Dal Pino, sposata, con una figlia, parlerà col suo avvocato difensore domani mattina prima dell’udienza e insieme, durante il colloquio, visioneranno le immagini disponibili. La donna era stata rapinata in strada, sotto minaccia di coltello, dopo che era uscita da un ristorante dove aveva cenato con delle amiche. L’auto è sotto sequestro.

“Premetto che la violenza va sempre condannata. Detto ciò, Cinzia Dal Pino ha probabilmente agito in quel modo perché in Italia tra la popolazione c’è la percezione della scarsa, se non inesistente, giustizia e certezza della pena”. Lo afferma ad Affaritaliani.it Andrea Crippa, vice-segretario della Lega, commentando il caso accaduto a Viareggio della signora che ha travolto con l’auto chi le aveva appena rubato la borsetta.

“Il fatto che questo ladro, così va definito, fosse un algerino, tra l’altro già conosciuto alle forze dell’ordine e questo la dice lunga sull’impunità che regna sovrana nel nostro Paese, non conta. Sarebbe potuto essere anche un islandese o un giapponese. Il punto è che la signora Dal Pino non può essere accusata e indagata per omicidio volontario”, osserva l’esponente della Lega.

“La magistratura deve assolutamente tener conto del contesto, della situazione molto particolare e della paura che certamente questa signora aveva in quel momento. Tutte attenuanti che vanno ben tenute presenti. Purtroppo la totale assenza della certezza della pena e la praticamente totale assenza di fiducia degli italiani nella giustizia porta a fatti di questo tipo. Prima di condannare la signora va quindi valutato bene il caso e occorre riflettere sul perché di tale gesto. Che va ricercato nell’incapacità della magistratura italiana di far sentire sicuri i cittadini di questo Paese”, conclude Crippa.