Viareggio, il sindaco, Giorgio Del Ghingaro, postando la foto di una bandiera rossa su un pennone pubblico della Passeggiata, ha fatto sapere che ignoti nottetempo “agendo come ladri”, hanno sostituito la bandiera della pace con una bandiera rossa.
“Stanotte è stata issata da ignoti una bandiera rossa sul pennone di piazza Mazzini, dove avevamo messo una grande vessillo arcobaleno – scrive il sindaco di Viareggio Del Ghingaro – L’ho fatta lasciare, per far vedere a tutti fin dove possa arrivare la prepotenza, perfino in un luogo simbolo di Viareggio, quello riconosciuto da tutti il punto centrale della città”.
“Parlo di prepotenza perché – continua Del Ghingaro – è stato fatto un gesto senza essere autorizzati a farlo, è stato messo un emblema politico in un luogo pubblico che non può essere da tutti condiviso, è sparita la grande bandiera arcobaleno che sventolava fino a ieri davanti al mare e che avevamo messo per manifestare la nostra chiara contrarietà alla guerra”.
“L’ho fatta lasciare dicevo perché spero che coloro l’hanno messa nottetempo come dei ladri per non farsi vedere, col calare delle tenebre issino di nuovo quella che c’era e la restituiscano alla comunità, perché la pace si chiede con gesti di pace e non con piccole, ingenue, meschine e arroganti prove di forza”.
Arriva poi un comunicato del ‘Cantiere sociale versiliese’, un’associazione che fa iniziative politiche e culturali, che rivendica la responsabilità di aver issato la bandiera rossa su un pennone del lungomare di Viareggio: “Le bugie hanno le gambe corte – scrivono sui social esponenti del Cantiere sociale – Apprendiamo dal web che il sindaco Del Ghingaro ha accusato ignoti di aver issato la bandiera rossa sul pennone in piazza Mazzini, togliendo la bandiera della pace. Vogliamo tranquillizzare il primo cittadino.
- L’iniziativa simbolica è stata realizzata in pieno giorno e rivendicata pubblicamente dagli attivisti del Cantiere Sociale Versiliese con tanto di video. 2. Nessuna bandiera della pace era presente sul pennone.
- Sulla questione della guerra non accettiamo lezioni da chi appartiene ad un’area politica favorevole all’aumento delle spese militari e all’invio di armi in Ucraina. W il 25 Aprile W la Resistenza”.