A breve i migranti ospitati nel locali attigui alla chiesa di Vicofaro (Pistoia) potranno contare su una nuova struttura che, su richiesta della Regione Toscana, la Asl Toscana Centro metterà a disposizione per trasferirvi il centro di accoglienza. L’accordo è stato firmato oggi a Firenze dal presidente della Regione, Enrico Rossi, dalla Asl, e da don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro. Secondo l’accordo, la Asl individuerà un immobile idoneo, scegliendolo tra le sue proprietà non utilizzate a fini istituzionali. Il Centro migranti si impegnerà a corrispondere alla Asl un canone di affitto che verrà definito sulla base del progetto di accoglienza che il Centro presenterà.
Chiara Brilli ha raccolto le dichiarazioni di Don Massimo Biancalani e del presidente Rossi
A breve i migranti ospitati nei locali attigui alla chiesa di Vicofaro potranno contare su una nuova struttura che, su richiesta della Regione Toscana, la Asl Toscana Centro metterà a disposizione per trasferirvi il Centro migranti, oggi situato presso la parrocchia di Santa Maria Maggiore a Vicofaro, Pistoia.
Lo prevede il Protocollo firmato questa mattina a Firenze, in Palazzo Strozzi Sacrati, dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, dal direttore generale della Azienda Usl Toscana Centro, Paolo Morello Marchese e da don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro.
Infatti, dopo aver preso atto che presso la parrocchia di Vicofaro da anni è attivo un Centro Migranti che necessita urgentemente del potenziamento di soluzioni alloggiative per la prima accoglienza dei migranti ospitati, ecco definita la soluzione del problema.
Sarà la Asl che individuerà un immobile idoneo a svolgere le funzioni di centro di accoglienza per migranti, scegliendolo tra le sue proprietà non utilizzate a fini istituzionali. Il Centro migranti si impegna a corrispondere alla Asl un canone di affitto che verrà definito sulla base del progetto di accoglienza che il Centro presenterà, impegnandosi quindi a non sublocale l’immobile e a farsi carico anche degli oneri connessi al suo utilizzo, non usandolo per finalità diverse da quelle concordate.
Sarà la Regione, una volta esaminato il progetto, a rilasciare il consenso sull’immobile di proprietà dell’Azienda da destinare all’accoglienza, alle cui politiche Asl e Regione si impegnano a collaborare nell’ambito dei propri atti di programmazione e in relazione alla disponibilità di risorse.
Infatti, dopo aver ricordato che i soggetti del privato sociale concorrono alla gestione delle politiche regionali sull’immigrazione, i firmatari, riconoscono il valore dell’accoglienza dei migranti in fuga da situazioni di guerra, violenza e assenza di diritti umani, quale obbligo primario di tutte le istituzioni pubbliche.
L’immobile, una volta individuato, verrà concesso per periodi rinnovabili e l’Azienda, dandone congruo preavviso, si riserva di chiedere di rientrarne in possesso, ma ciò sarà subordinato alla preventiva ed idonea sistemazione degli ospiti in un’altra struttura.