Sab 23 Nov 2024
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ToscanaCronacaVideo su fermo venditore ambulante: sabato corteo di protesta

Video su fermo venditore ambulante: sabato corteo di protesta

Si terrà sabato prossimo un corteo di protesta a Firenze dopo l’intervento di due agenti della polizia municipale del reparto antidegrado nei confronti di un venditore ambulante senegalese. Luogo e ora sono ancora in via di definizione.

Il fermo del venditore ambulante è stato ripreso in un video sollevando polemiche sull’operato dei vigili: sulla vicenda è intervenuto anche l’ambasciatore del Senegal in Italia. La conferma della manifestazione in una nota di Potere al popolo di Firenze, tra le sigle che aderiscono all’iniziativa e già presente ieri al presidio organizzato sotto Palazzo Vecchio a cui hanno preso parte anche Firenze Città Aperta, Partito della Rifondazione Comunista e Sinistra Progetto Comune. Si è atteso qualche ora per l’ufficialità, poichè si voleva capire quale fosse la volontà della comunità senegalese.

Il corteo di sabato era stato ipotizzato, infatti, già ieri e, si spiega da Pap, vuole essere una manifestazione unitaria insieme alla comunità senegalese. “Il reparto antidegrado è nato per contrastare ‘i fenomeni di degrado, inciviltà e cattivo uso del suolo pubblico cittadino’ – si legge nella nota di Pap -. Ora noi ci chiediamo: chi è che fa cattivo uso del suolo pubblico cittadino? I poveri, gli ambulanti, i senza tetto, che spesso non hanno altro luogo dove andare?”.

“La retorica del decoro sta portando questa città ad escludere chiunque viva lo spazio pubblico al di fuori dei luoghi del consumo e di profitto”, “il reparto antidegrado della polizia municipale che nasce proprio da questa idea politica di vita e di città, è solo uno spreco di risorse pubbliche e andrebbe sciolto. Al di là dell’accertamento, promesso da Nardella all’ambasciatore del Senegal, delle responsabilità penali degli agenti, il problema necessita una soluzione politica”: “Solo una città vissuta, grazie a reti di socialità, spazi pubblici, case del popolo, esperienze di autogestione ed autorganizzazione può essere sicura. Non è certo reperimendo la povera gente che potremo salvare la vita delle nostre città”.

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