“La fase è oggettivamente complicata. Nel 2018 le produzioni vitivinicole in Toscana hanno fatto registrare una perdita del 4% complessiva. In un mercato come quello della Germania, che è fra i principali sbocchi, il vino italiano ha perso il 20% e in Canada siamo a meno 14%.”
Lo ha detto il presidente del Consorzio Chianti Giovanni Busi, ai rappresentanti di varie categorie imprenditoriali riuniti oggi per anticipare la presentazione della prossima edizione di ‘Chianti Lovers 2019’, anteprima delle nuove annate.
“Stiamo perdendo posizioni ed è francamente non più accettabile che ci muoviamo non solo in ordine sparso, ma spesso anche mettendoci i bastoni tra le ruote fra di noi. Se vogliamo reggere la concorrenza dobbiamo imparare a fare rete lavorando come una squadra toscana, al di là delle singole etichette”.
Presenti oggi, come si legge in una nota, i rappresentanti di Legacoop, Confindustria e Confcooperative. Per Busi, “tiene, anzi, aumenta la domanda sul mercato nazionale, che resta il nostro primo cliente rappresentando circa il 30% del mercato del Chianti e, nella Gdo Italia, il Chianti ha segnato un +3% in termini di bottiglie vendute e un +6% in termini di prezzo-bottiglia. E cresciamo anche sul mercato orientale”. Busi ha sottolineato che “è ovvio che se stiamo fermi a guardare, le conseguenze non potranno che essere negative”, “il Chianti è la Toscana, Chianti nell’immaginario del mondo non è solo vino e per questo serve valorizzarlo – ha continuato -.
“Occorre una più stretta collaborazione fra tutti gli enti del territorio che superi i vari campanilismi. Se non si collabora si rischia davvero di perdere un treno che potrebbe essere l’ultimo,” ha concluso il presidente del Consorzio Chianti Giovanni Busi.