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Vino: Italia si conferma primo produttore al mondo

L’italia grazie a una buona vendemmia 2018 segna la ripresa dopo annata 2017 difficile mantenendo così il posto di primo produttore al mondo, la viticultura italiana ha saputo affrontare con professionalità il bizzarro andamento stagionale “confermando la propria leadership” afferma Ernesto Abbona.

L’Italia si conferma primo produttore al mondo di vino e resta sul trono anche quest’anno grazie a una “buona vendemmia che permetterà al settore vitivinicolo nazionale di riprendersi dopo un anno difficile. La produzione lungo lo Stivale è stimata in 49 milioni di ettolitri, con un incremento del 15% rispetto ai 42,5 milioni dello scorso anno, che riavvicina l’Italia alle medie pre-2017”, l’annata più scarsa del decennio.

E’ quanto emerge dalle previsioni vendemmiali 2018 presentate dall’Osservatorio del Vino di Ismea e Unione Italiana Vini (Uiv) al ministero delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo, alla presenza – tra gli altri – del ministro Gian Marco Centinaio. Il Vigneto Italia prevede di mettere a segno, ha commentato il presidente di Unione Italiana Vini, Ernesto Abbona, “una crescita produttiva rilevante che delinea un quadro nel complesso positivo seppur con qualche criticità, in particolare al Sud, influenzato da un’estate segnata dalla piovosità consistente che ha messo in difficoltà i produttori di alcune regioni. La viticoltura italiana, in larga parte, ha comunque saputo affrontare questo bizzarro andamento stagionale con attenzione, tempestività e professionalità, consentendo al nostro Paese di confermare anche quest’anno la propria leadership produttiva a livello mondiale”.

“L’incremento produttivo della campagna in corso è importante”, ha detto Raffaele Borriello, direttore generale dell’Ismea “per le cantine italiane e consentirà di recuperare gli effetti negativi derivati dalla forte riduzione registrata nel 2017, soprattutto sul fronte delle esportazioni. La minore disponibilità di prodotto dell’anno passato, associata ad un aumento consistente dei prezzi, ha determinato infatti nei primi 5 mesi del 2018 una riduzione del 10% dei volumi di vino esportati in tutto il mondo”.

“Di rilievo”, ha aggiunto “il calo di prodotto italiano importato dalla Germania e dal Regno Unito e la conferma, a meno di clamorose sorprese, del sorpasso da parte della Francia nel mercato statunitense. Riteniamo comunque che l’incremento di produzione del 2018 avrà un effetto positivo sulla ripresa delle esportazioni italiane nei mercati internazionali, con la prospettiva”, ha sottolineato il dg di Ismea “di superare la soglia dei 6 miliardi di euro a fine anno”.

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