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Viola: “A Firenze grave allarme droga”

Lo ha fatto rilevare il pg di Firenze Marcello Viola nella sua relazione all’apertura dell’anno giudiziario. “ha assunto diffusione capillare, con un volume d’affari di entità assai ragguardevole.Preoccupano i numerosi decessi per overdose verificatisi negli ultimi mesi, nuovamente in aumento dopo anni di costante calo”

“Motivo di grave allarme sociale” nel distretto della corte di appello di Firenze “è costituito dall’aumento dei reati connessi allo spaccio e al consumo largamente diffuso di sostanze stupefacenti e psicotrope, che – per quanto efficacemente contrastato dalle investigazioni – ha assunto diffusione capillare, con un volume d’affari di entità assai ragguardevole”. Lo ha fatto rilevare il pg di Firenze Marcello Viola nella sua relazione all’apertura dell’anno giudiziario.
“Il ‘piccolo spaccio’ – prosegue Viola – risulta ancora gestito in prevalenza da spacciatori stranieri, in particolare africani ed albanesi, costituiti in gruppi criminali che gestiscono il mercato della droga, curando il cosiddetto spaccio di piazza ma anche settori di livello più elevato. Il mercato della droga non patisce flessioni e garantisce enormi guadagni.
Esso costituisce un fenomeno dilagante che suscita una sempre maggiore inquietudine, a causa della crescente domanda di stupefacenti in tutte le fasce sociali e dell’enorme volume di affari da esso generato, e che costituisce fonte primaria di guadagni per ogni forma di criminalità, sia organizzata che comune”.
“L’attività investigativa – continua -, sfociata in numerosi e diversi procedimenti, ha infatti evidenziato la permanente insidia legata all’azione di gruppi criminosi composti anche da giovanissimi dediti allo spaccio e rivolto spesso a consumatori anche minorenni. Le attività di indagine svolte in relazione a procedimenti penali in materia di narcotraffico internazionale hanno evidenziato che la Toscana, sia per la particolare posizione geografica che per le infrastrutture presenti (in particolare il porto di Livorno, che è uno dei primi porti italiani per merci movimentate), è spesso utilizzata come “porta di accesso” per l’importazione di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente da parte di gruppi criminali organizzati.
I numerosi ed ingenti sequestri, per diverse centinaia di chilogrammi, effettuati anche nel periodo in riferimento, soprattutto presso il porto di Livorno, in taluni casi con il coinvolgimento di soggetti appartenenti ad ambiti legati alle maggiori organizzazioni criminali, costituiscono di ciò la più significativa conferma. Preoccupano i numerosi decessi per overdose verificatisi negli ultimi mesi, nuovamente in aumento dopo anni di costante calo”. “In molti casi – spiega Viola -, la causa è da attribuire all’assunzione di eroina, droga che, dopo anni di sostanziale assenza dal mercato, è tornata purtroppo ad essere largamente diffusa, anche tra i giovanissimi. Si tratta spesso di sostanza drogante con principio attivo molto elevato e mischiata con pericolose componenti sintetiche”.

Viola ha anche parlato del caporalato.  “È stata segnalata nel distretto” della corte di appello di Firenze “l’iscrizione di diversi procedimenti per il reato di cui all’art. 603-bis cod. pen.(intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro), il cosiddetto caporalato, in leggero aumento percentuale”.
“Secondo recenti stime – ha detto -, anche in Toscana si registra la rilevante presenza di lavoratori stranieri in condizione di grave sfruttamento, di cui tanti si trovano in condizioni di sfruttamento e di grave vulnerabilità. Tale fenomeno di sfruttamento lavorativo della manodopera bracciantile, ancora radicato prevalentemente nel settore dell’agricoltura, coinvolge prevalentemente lavoratori stranieri e costituisce uno dei tanti aspetti di speculazione sull’immigrazione. Un tale esercizio di potere criminale determina un diretto controllo sul lavoro e sul territorio, mortifica italiani e migranti, è fonte di concorrenza sleale per gli onesti, lavoratori ed imprese, influenza pesantemente anche il relativo mercato, crea concorrenza sleale, illegalità e inaccettabili abusi”.

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