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Violenza di genere, progetti educativi per 900 studenti nelle scuole di Firenze

Violenza di genere

© Imagoeconomica

Sono 12 i progetti e 45 le classi coinvolte, dalle scuole primarie alle secondarie di primo e secondo grado: le attività nel programma “Le Chiavi della Città”.

“La lotta alla violenza contro le donne, in ogni sua forma, si combatte affrontandola già nelle scuole. C’è l’urgenza culturale di cambiare i linguaggi di genere, oltre che di affermare il rispetto tra le persone come fondamento di ogni rapporto umano: farlo già ora con le future generazioni è di primaria importanza, ci consente di avere i cittadini più giovani alleati da subito in questa battaglia, e al tempo stesso di trattare temi come l’uguaglianza e la parità di genere come prioritari nell’educazione di adolescenti e giovani”. Sono queste le parole con cui l’assessora all’Educazione e alle Pari opportunità Benedetta Albanese ha presentato 12 progetti educativi nelle scuole fiorentine – dalle primarie alle secondarie di primo e secondo grado – che trattano le tematiche della parità di genere e della lotta alla violenza contro le donne, coinvolgendo 45 classi per un totale di oltre 900 alunni e studenti.

I progetti rientrano nel programma di attività educative nelle scuole di Firenze promossi dall’assessorato all’Educazione del Comune, “Le Chiavi della Città”, con percorsi trasversali che coprono diverse aree tematiche.

Oltre che nei 12 progetti maggiormente finalizzati al tema della lotta alla violenza di genere, gli stessi argomenti vengono affrontato assieme ad altri anche in oltre 60 progetti di educazione civica, e in più di 50 percorsi all’interno dell’area tematica di educazione alle emozioni.

“Non ci rassegniamo all’idea di affrontare il tema della lotta alla violenza di genere solo in occasione di notizie di cronaca, che purtroppo sono quotidiane: l’impegno nelle scuole è quello di porre i principi di rispetto ed eguaglianza come pilastri nell’educazione di ogni giovane persona; in questo le attività dei progetti de Le Chiavi della città sono fondamentali”, aggiunge l’assessora Albanese.

Ecco i 12 progetti all’interno del programma de “Le Chiavi della Città”.

Prevenzione alla violenza di genere attraverso il teatro (in collaborazione con Il Genio della Lampada) – Un laboratorio che integra attività informative, discussioni di gruppo, esercizi e sperimentazioni teatrali. L’obiettivo è creare modelli di relazione fra femminile e maschile che siano inclusivi e rispettosi delle differenze reciproche; in una prima fase vengono portate alla luce idee pregresse stereotipate o pregiudizievoli dei partecipanti, sui ruoli maschili e femminili; in un secondo momento si passa invece a esempi, discussioni e condivisione di informazioni utili a mettere in dubbio quanto emerso inizialmente, “per aprirsi a una visione più inclusiva di maschile e femminile”, come spiegano gli organizzatori. Le attività teatrali ed esperienziali proposte hanno lo scopo di creare collaborazione, valorizzazione reciproca e sperimentazione delle diversità, e di far emergere quanto questa possa essere una risorsa.

A scuola per fare le differenze (in collaborazione con l’Associazione Ireos) – “Gli stereotipi di genere sono costruzioni rigide che limitano la libertà e lo sviluppo psicologico di ragazze e ragazzi” spiegano gli organizzatori. Questo progetto propone strumenti “per una scuola plurale ed inclusiva, per divenire adulti rispettosi, presupposto per la libertà personale e antidoto ad ogni forma di discriminazione”.

Parità di genere? Partiamo dai libri (Biblioteche Comunali) – “Lavoriamo insieme sull’obiettivo 5 dell’agenda 2030. Questo progetto mostra, attraverso la lettura di albi illustrati, come raggiungere l’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne e le ragazze”. Obiettivi del progetto sono la conoscenza della Agenda 2030 e l’acquisizione di consapevolezza sulla presenza di stereotipi di genere nella società. Durante le attività anche l’utilizzo di albi illustrati con storie “che superano gli stereotipi e promuovono la parità di genere”.

Educare all’affettività per crescere senza violenze (In collaborazione con l’Associazione donne giuriste Italia) – Il progetto è finalizzato alla comprensione dell’importanza del rispetto nelle relazioni affettive, amicali e sentimentali, e alla valorizzazione del “diverso da noi”.

Scarpette Rosse (In collaborazione con l’Associazione Quelli del Bazar Aps) – Un intervento di sensibilizzazione al contrasto della violenza di genere attraverso la produzione artistica.

Generazioni in genere (in collaborazione con Findomestic Banca e Fondazione Libellula) – Il percorso intende offrire uno spazio di riflessione volto a promuovere sensibilità e attenzione alle tematiche di genere nel processo educativo e a favorire lo sviluppo di comportamenti e modelli liberi da discriminazioni e stereotipi.

Red Carpet (in collaborazione con l’Associazione Culturale Versiliadanza) – “La materia del femminile è del corpo. Corpo come manifesto politico contemporaneo, luogo di censura, ribellione”, spiegano gli organizzatori.

NarrAzioni Differenti (in collaborazione con l’associazione Ireos) – “Gli stereotipi di genere costituiscono la base fondante di fenomeni come la violenza di genere”; il progetto si pone l’obiettivo di superarli attraverso nuove narrazioni.

Che genere di film (in collaborazione con Fondazione Stensen) – Progetto pensato per avvicinare gli studenti “alla grammatica del linguaggio visivo”, ma soprattutto “per innescare una riflessione sulle questioni di genere, evidenziando le connessioni tra linguaggio e società”; al centro del percorso educativo c’è il cinema.

Libri che odiano le donne (Biblioteche Comunali) – Presentazione di alcuni albi illustrati sul tema della parità e della violenza di genere, “per riconoscere gli stereotipi connaturati nel linguaggio e nelle immagini delle storie”.

Cut your stereotypes! (in collaborazione con Scienza in Fabula aps) – La sartoria digitale con la modellazione 3D “per scontornare i vari pregiudizi sugli stereotipi di genere, lavorando sull’apprendimento digitale e dell’artigianato”.

Cose da maschi o cose da femmine? (in collaborazione con l’Istituto degli Innocenti) – Un laboratorio per abbattere gli stereotipi di genere “che chiudono in categorie maschi e femmine”, e così rendere ragazze e ragazzi liberi di autodeterminarsi.

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