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Violenza su donne: a Firenze camper della Polizia in piazza

In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il camper della Polizia di Firenze, questa mattina, è stato in piazza San Giovanni, con personale specializzato della Squadra Mobile della Questura di Firenze, per fornire un punto di informazione, di ascolto e di supporto qualificato sul tema.

L’iniziativa – si legge in un comunicato – nasce “dalla consapevolezza che contro la violenza sulle donne e, più in generale, contro ogni forma di violenza di genere, non è sufficiente agire solo quando il reato è consumato, ma è necessario intervenire prima, attraverso
un’incisiva opera di informazione e supporto alla cultura di genere che vede, da anni, la Polizia di Stato costantemente impegnata”.
Tra le misure di contrasto al fenomeno vi è la misura preventiva dell’ammonimento del questore, che ha la finalità di scoraggiare atteggiamenti violenti o inopportuni che potrebbero degenerare in illeciti penali.

Nello scorso anno solare, su Firenze e provincia è stato registrato un aumento degli ammonimenti del Questore per stalking del 71,4%.

“La violenza di genere e il femminicidio sono una violazione dei diritti umani non solo di
quella vittima, ma di tutte le donne. L’aumento di questi fenomeni registrato negli ultimi tempi segnala un trend preoccupante che rischia di assuefarci alle notizie che
quotidianamente riceviamo dalla cronaca, diventando passivi di fronte alla violenza” ha affermato il sottosegretario di Stato alla Giustizia Cosimo Maria Ferri.

“Dopo la denuncia – aggiunge Ferri – la donna va protetta e aiutata psicologicamente, come previsto da molti Protocolli d’Intesa che esistono tra le forze dell’ordine, le
istituzioni e le associazioni vicine ai centri antiviolenza. Importantissimo è anche garantire tempo certi della giustizia, evitando di esporre a lungo la vittima: questi episodi hanno
priorità nelle indagini e nei processi ed in molti uffici giudiziari è prevista un”aula di ascolto protetto, ovvero una stanza con un sistema di registrazione grazie al quale le
vittime parlano in un ambiente protetto alla presenza di uno psicologo specializzato, in assenza del magistrato. In questo modo si assicura maggiore tranquillità alla vittima e la
testimonianza non dovrà essere ripetuta in quanto già effettuata nei termini di legge”.

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