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Virus sinciziale: al via l’immunizzazione in Toscana

Virus sinciziale – Partirà il 15 ottobre negli ambulatori dei pediatri di libera scelta della Toscana l’immunizzazione gratuita per proteggere con gli anticorpi monoclonali i bambini nati dal primo aprile 2024 dal virus respiratorio sinciziale, responsabile delle bronchioliti.

Negli ultimi giorni, spiega la Regione, è stato consegnato il primo lotto di farmaci con un dosaggio adeguato a immunizzare i piccoli di almeno cinque chili di peso e sono stati già informati i pediatri di libera scelta che potranno ritirarlo presso le farmacie ospedaliere e procedere, su chiamata attiva, all’immunizzazione direttamente in ambulatorio. Un piccolo quantitativo di dosi sarà distribuito anche ai punti nascita. La consegna degli anticorpi con dosaggio minore, per i bambini più minuti, è invece prevista nell’ultima settimana di ottobre e da allora partirà l’immunizzazione dei neonati direttamente alla nascita, in ospedale. La somministrazione avverrà anche nei dipartimenti di prevenzione delle Asl.

L’avvio della campagna, rivolta ai bambini nati tra l’1 aprile 2024 e il 31 marzo 2025, era previsto per l’1 ottobre: i ritardi nella consegna dei farmaci hanno fatto slittare la partenza in tutta Italia. “Aver programmato la campagna in anticipo ci consente di poter partire subito con l’immunizzazione negli ambulatori dei pediatri di libera scelta – commenta l’assessore toscano al diritto alla salute, Simone Bezzini-. In queste settimane siamo andati avanti con la formazione del personale e abbiamo lavorato alla realizzazione di materiale di comunicazione multilingue per informare tutte le famiglie sull’importanza di aderire alla campagna. Attendiamo ora la consegna dei farmaci a dosaggio inferiore per poter procedere all’immunizzazione anche negli ospedali”.

Bezzini evidenzia poi che “visto che si tratta di un virus stagionale, tardare l’avvio della campagna significava vanificare i risultati attesi in termini di salute pubblica e tutela dei più piccoli. Ogni anno la diffusione del virus comporta un pesante impatto sui reparti di pediatria: circa un bambino su 50 deve essere ospedalizzato e circa il 20% dei piccoli ricoverati ha necessità di essere curato in terapia intensiva. E non mancano possibili conseguenze sulla salute dei neonati. Con gli anticorpi monoclonali è attesa una significativa riduzione della gravità delle condizioni dei piccoli e di oltre l’80% dei ricoveri”.

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