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“Woodstock e gli altri”, oh yeah!

The crowd at the Woodstock Festival, August 16, 1969.

“Woodstock e gli altri” è la mostra che ci teletrasporta a 50 anni fa. Dritti dritti nel cuore di un anno irripetibile.

 

Cioè in quel 1969 che è entrato nella leggenda e nel mito grazie non solo a Woodstock ma anche a una serie di concerti epici. Concerti che hanno segnato un paio di generazioni e la storia della musica.

“Woodstock e gli altri” ci racconta questa estate di concerti con circa 50 fotografie. Di grande formato. L’autrice è Amalie R. Rothschild, americana di casa a Firenze, che le definisce ” 50 foto di pace, amore e musica”.

Di cosa si tratta?

In quel 1969 di grandi cambiamenti si susseguirono diversi concerti epocali. Quello più megagalatticamente importante fu Woodstock, che si svolse a metà agosto in un campo vicino al paese di Bethel, nello stato di New York.

Ovverosia, nel bel mezzo del niente. In aperta campagna e lontano da tutto.

The Woodstock movie crew: l to r- Director Michael Wadleigh, Renee Wadleigh, Associate Director Martin Scorsese, unknown security man, August 17, 1969.

Gli organizzatori si aspettavano circa 40 mila presenze. Furono più di mezzo milione. E nessuno nemmeno sa con precisione quanta gente arrivò. Anche perchè la stradina che arrivava al campo si intasò ben presto. E furono centinaia e centinaia i ragazzi che passarono la quattro giorni del festival fermi, senza poter avanzare nè girare la macchina. E questo, anche a molti chilometri di distanza dal palco.

Chi invece arrivò a Woodstock trascorse i quattro giorni più memorabili della sua vita. Le foto di Amalie Rotschild raccontano bene l’atmosfera incredibile che si respirava in quel campo. Un’atmosfera che parlava dell’inizio di una nuova epoca – the age of Aquarius! – insieme alla nuova decade.  E prometteva grandi cambiamenti sulle ali della musica di Jimi Hendrix, di Janis Joplin, dei Santana, degli Who, di Bob Dylan, di Tina Turner e di tanti altri.

Janis and Tina at Madison Square Garden, November 27, 1969.

Amalie R. Rotschild era lì. Faceva parte dello staff e aveva accesso illimitato alla magia in azione.  Come era anche ai festival più importanti di quell’anno. Infatti subito prima di Woodstock c’era stato il Festival di Newport, a luglio. E subito dopo, quello dell’Isola di Wight, a settembre.

Roger Daltrey at the Isle of Wight, September 1969.

Amalie era poi anche al live dei Rolling Stones al Madison Square Garden di New York il 27 novembre. A chiudere in bellezza un periodo straordinario.

Amalie R. Rothschild, fotografa e regista, ha sempre documentato il mondo della musica. Con fotografie esposte in tutto il mondo e con documentari che dirige e produce.

Le tre sale di “Woodstock e gli altri” faranno palpitare il cuore di rockettari vecchi e giovani.

 

“Woodstock e gli altri”, deata da Marco Ferri, curata da Amalie R. Rothschild e dallo stesso Ferri, con il coordinamento di Jacopo Celona, è aperta dal 3 al 29 ottobre 2019 nello spazio espositivo del Consiglio Regionale della Toscana in via dei Pucci 16 a Firenze.

Ha il patrocinio della XII Florence Biennale, Mostra Internazionale di Arte Contemporanea e Design, del Consolato degli Stati Uniti di Firenze e dell’Associazione di Amicizia Italia-Israele Prato Pistoia. Ed è sponsorizzata da Angelo Pontecorboli Editore.

 

Margherita Abbozzo.

Tutte le immagini, courtesy Amalie R Rotschild.

 

 

 

 

 

 

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