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Zaki: cittadinanza onoraria da Comune di Firenze

Zaki

FIACCOLATA PER PATRICK ZAKI © Imagoeconomica MANIFESTAZIONE FIACCOLATA FIACCOLA FIACCOLE MANIFESTANTE MANIFESTANTI DIRITTI UMANI

Zaki, Nardella: “È un simbolo di Resistenza contro la violenza e il disprezzo di ogni principio democratico”. Il Consiglio comunale di Firenze, nella seduta di oggi, ha approvato a maggioranza la delibera di conferimento della cittadinanza onoraria a Patrick George Zaki, lo studente 29enne dell’Università di Bologna detenuto da oltre un anno in Egitto, nella prigione di Tora.

“Ci sono tutte le condizioni perché anche Firenze possa conferire la cittadinanza, in forma simbolica, a Patrick Zaki, diventato suo malgrado un simbolo di Resistenza contro la violenza e il disprezzo di ogni principio fondamentale democratico, un simbolo di libertà che tutto il mondo segue con grande attenzione.  In questa mobilitazione nazionale sono convinto che Firenze debba far sentire la propria voce. La cittadinanza onoraria è un titolo sempre molto significativo per qualunque città e a maggior ragione per Firenze, che ha potuto votare un conferimento del genere ad alcune tra le più grandi personalità del mondo”. Lo ha detto il sindaco Dario Nardella presentando in Consiglio comunale la delibera per il conferimento della cittadinanza onoraria a Patrick George Zaki, giovane attivista egiziano nato a Mansura il 16 giugno 1991 e studente di un master sugli studi di genere presso l’Università degli Studi di Bologna. Oggi è il 458esimo giorno di carcere preventivo di Patrick.

“Parlare del conferimento della cittadinanza onoraria a Zaki mi riporta con la memoria al voto che, il Consiglio comunale nella metà degli anni Ottanta, effettuò a favore di Nelson Mandela – ha ricordato il sindaco -. Anche allora Mandela era in prigione, anche allora si trattò di una cittadinanza onoraria simbolica, anche molto discussa a livello politico, e anche allora la voce di Firenze si alzò in alto. Quella cittadinanza onoraria, insieme a molti altri gesti in tutto il mondo, fecero da battistrada per arrivare poi alla scarcerazione di Nelson Mandela a cui Firenze ha legato per sempre la propria storia”. “In circostanze diverse, ma con alcune similitudini – ha continuato Nardella -, anche oggi il nostro Consiglio comunale è chiamato a compiere un gesto forte, che ha un grande peso e che va ponderato con enorme consapevolezza. Anche questa volta è compiuto a favore di una persona che lotta per i diritti fondamentali, di libertà e che sta pagando un prezzo troppo alto per questa sua battaglia”. “Non dobbiamo dimenticare qual è il nostro destino – ha proseguito il sindaco -, quale è la missione di Firenze e qual è il nostro compito. Mi auguro che il Consiglio comunale possa esprimere un voto chiaro e forte perché votando la cittadinanza onoraria a Patrick George Zaki non facciamo altro che onorare la memoria e la storia d Firenze e la grande levatura civile della nostra città”.

Nel corso del suo intervento il sindaco Nardella ha ricordato che “Zaki venne arrestato dalle autorità egiziane all’aeroporto del Cairo, dove era appena atterrato per andare a trovare i propri familiari, il 7 febbraio 2020, 15 mesi fa. Le accuse sono minaccia alla sicurezza nazionale, incitamento alle proteste illegali, sovversione, diffusione di false notizie, propaganda per il terrorismo. L’Egitto, sfruttando anche la situazione pandemica internazionale, tramite i propri tribunali, sta prolungando la detenzione preventiva ogni 45 giorni, l’ultimo rinvio è del 6 aprile. La legge egiziana permette di detenere in carcere in forma preventiva un sospettato fino a 2 anni. Patrick ha pochissimi contatti con l’esterno. Difficilmente gli è permesso di parlare con il proprio avvocato e ancor più raramente può parlare con i genitori, Marise e George Zaki. A febbraio di quest’anno il padre George ha avuto un grave peggioramento dello stato di salute che l’ha costretto ad essere ricoverato d’urgenza all’ospedale del Cairo; nemmeno in questa situazione è stato permesso al giovane studente di incontrarlo. Solo il 24 aprile padre e figlio hanno potuto incontrarsi e abbracciarsi dopo oltre 6 mesi. Il 18 dicembre 2020 il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione in cui «deplora […] con la massima fermezza la continua e crescente repressione, per mano delle autorità statali e delle forze di sicurezza egiziane, ai danni dei diritti fondamentali e di difensori dei diritti umani […] e chiede la liberazione immediata e incondizionata di Patrick George Zaki e il ritiro di tutte le accuse a suo carico», definendo «arbitrario» il suo arresto e considerando la sua detenzione come una «minaccia» per i valori fondamentali dell’Unione europea.

Sono molte le città italiane che hanno simbolicamente concesso la cittadinanza onoraria a Patrick: Napoli, Bari, Milano, Lecce, Ferrara, Avellino, Rimini e molte altre. Diversi parlamentari hanno presentato due mozioni la seconda delle quali in Senato, prima firmataria Liliana Segre.  Il 14 aprile il Senato ha approvato la mozione per la concessione della cittadinanza italiana a Patrick Zaki. Sui 241 presenti (tra cui la senatrice a vita Liliana Segre) non ci sono stati voti contrari e la chiamata si è conclusa con 208 favorevoli e 33 astenuti (Fratelli d’Italia). L’intenzione dei proponenti della due mozioni è far leva su sulla legge 91 del 1992 che sottolinea come «la cittadinanza può essere concessa allo straniero quando questi abbia reso eminenti servizi all’Italia, ovvero quando ricorra un eccezionale interesse dello Stato»”.

Il sindaco Nardella ha anche fatto presente che “a Firenze l’1 marzo, il Consiglio comunale ha votato all’unanimità la mozione presentata da Sinistra progetto comune per la cittadinanza onoraria a Patrick Zaki, approvata dalla giunta con una delibera il 20 aprile scorso”. Dal 13 ottobre2020 una gigantografia dello studente di Bologna campeggia nell’ufficio del sindaco, mentre è del 16 gennaio l’apposizione dello striscione su Palazzo Vecchio che richiede libertà e giustizia per Patrick Zaki, a cui si affianca Giulio Regeni, per il quale ci siamo battuti e ci stiamo battendo”.

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