Cortei – Partito intorno alle 15.00 di oggi pomeriggio da piazza Vittorio Emanuele a Pisa il corteo degli studenti in solidarietà al popolo palestinese che raggiungera’ piazza dei Cavalieri, il cui accesso è stato impedito il 23 febbraio scorso anche con l’uso dei manganelli. Cariche della polizia che sette giorni fa ha dato origine a questa nuova protesta che, oltre a chiedere il cessate il fuoco in Palestina, chiede le dimissioni del questore di Pisa. AUDIO: Aurora, studentessa del Collettivo Dini di Pisa.
Sono oltre sei mila le persone che stanno sfilando in corteo a Pisa per chiedere il ‘cessate il fuoco’ in Palestina e protestare contro le cariche della polizia al corteo studentesco del 23 febbraio dove sono rimaste ferite 17 persone, per lo più minori. In testa i ragazzi espongono striscioni con le scritte “Pisa non ha paura” e “Pisa in piazza contro le bombe e le manganellate”; quest’ultimo striscione è firmato dal coordinamento degli studenti medi pisano. La manifestazione si sta svolgendo in modo pacifico e ci sono anche tante bandiere della pace e della Palestina.
L’itinerario fino alla piazza dovrebbe toccare anche le vie su cui affacciano il Comune, la Prefettura e la Questura. Il corteo, partito in ritardo a causa della pioggia, sta attraversando il centro storico della citta’, e stanno partecipando migliaia di persone e altre dovrebbero aggiungersene lungo il percorso.
Guidato da un cordone di sicurezza formato da una quindicina di studenti dietro a un furgone con casse e microfoni e con a bordo giovani che portano le loro testimonianze, il corteo vede anche la presenza di sigle sindacali, esponenti politici locali della sinistra e del Pd, e collettivi universitari, docenti e sindacati.
I dodici manifestanti feriti negli scontri del 23 febbraio sono assenti dal corteo su indicazione dei loro avvocati. Si procede intonando slogan e sventolando bandiere della pace ed a sostegno della Palestina; numerosi gli striscioni su cui si legge “Pisa in piazza contro bombe e manganelli” e “Pisa non ha paura. Stop al genocidio”.
Notizia in aggiornamento.