Lun 20 Gen 2025
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ToscanaCronaca🎧 Esplosione Calenzano, nuovi sopralluoghi e nuovi sequestri

🎧 Esplosione Calenzano, nuovi sopralluoghi e nuovi sequestri

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🎧 Esplosione Calenzano, nuovi sopralluoghi e nuovi sequestri
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CALENZANO  – È sempre più nitido il quadro delle dinamiche che hanno portato alla strage dello scorso 9 dicembre nel deposito di carburanti Eni di Calenzano, che ha causato 5 morti. Stabilito dalla procura il punto di innesco dell’esplosione, restano da sciogliere i dubbi sulle regole di sicurezza concordate con i lavori della ditta manutenzione, poiché quella mattina proprio in quel punto si è verificato lo scoppio. Sono orientate a questo le nuove perquisizioni disposte dai magistrati, che ora attendono la relazione degli esperti nominati per rispondere a quesiti tecnici.

Nuovi sopralluoghi e nuovi sequestri. Le risposte fondamentali sarebbero contenute nei documenti e nei verbali degli accordi stipulati fra Eni e la ditta di manutenzione potentina Sergen: per questo la procura di Prato – che indaga sull’esplosione dello scorso 9 dicembre al deposito di Calenzano – sta continuando a disporre sequestri e acquisizioni di documenti nelle sedi delle due aziende e sui dispositivi dei rispettivi responsabili della sicurezza. È attesa inoltre nel giro di pochi giorni, a meno di una proroga che nel caso dovrebbe essere concessa dal procuratore Luca Tescaroli, la relazione dei 6 consulenti esperti di varie discipline nominati per mettere a fuoco le responsabilità di ciascuno nella strage.
Al momento c’è una sola certezza: il punto esatto da cui è scaturita l’esplosione è quello in cui una squadra di operai della manutenzione stava operando. I lavoratori della Segen erano impiegati su una linea di rifornimento – una serie di tubi che corrono sopra le corsie di carico – che era o avrebbe dovuto essere dismessa. E che invece, alle 10.20 di quella mattina, conservava residui di carburante o ne stava pompando ancora: da lì si è generata la fuoriuscita di liquidi e vapori infiammabili. I manutentori avrebbero svitato i bulloni di sicurezza di un tubo pieno di carburante e con questa operazione potrebbero aver innescato l’esplosione proprio per il surriscaldamento provocato dai loro stessi strumenti.
Il fascicolo d’indagine è apreto per i reati di omicidio colposo plurimo, crollo doloso di costruzioni o altri disastri e rimozione o omissione dolosa delle cautele contro gli infortuni sul lavoro. Le strade imboccate dagli inquirenti si uniscono dunque sulla coesistenza fra i lavori di manutenzione e le normali operazioni di carico delle autocisterne. Quali erano le “regole di ingaggio” per garantire la sicurezza di tutti?