In occasione dello sciopero nazionale delle aziende inerenti ad Anir e Angem (le due associazioni datoriali che sono uscite dal tavolo nazionale di trattativa), a Firenze presidio dei lavoratori e dei sindacati in via Cavour davanti alla Prefettura.
Sembrava tutto fatto per il rinnovo del contratto di categoria della ristorazione collettiva e dei pubblici esercizi, uno degli otto contratti collettivi del settore turismo in via di discussione, scaduto a dicembre del 2021, ma all’ultimo miglio, a più di un anno dalla ripresa del negoziato, le imprese della ristorazione collettiva aderenti alle Associazioni datoriali ANIR e ANGEM sono usciti dal tavolo nazionale e hanno diffidato i partecipanti al tavolo dall’intraprendere qualsiasi determinazione inerente il Comparto della ristorazione collettiva. Per questo oggi Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno dichiarato lo stato di agitazione e il blocco di qualsiasi forma di flessibilità per tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori del comparto dipendenti delle suddette imprese e hanno proclamato lo sciopero nazionale dei lavoratori e delle lavoratrici di ANIR ED ANGEM per l’intera giroanta di oggi. A Firenze si è anche tenuto un presidio dalle 10 alle 12 davanti alla Prefettura in via Cavour organizzato da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs.
“Il percorso avviato da tempo sui temi riguardanti la sfera normativa, la classificazione del personale e gli incrementi salariali rischia di subire ulteriori rallentamenti a causa di una presa di posizione irresponsabile da parte di alcune delle imprese del settore” dichiarano i sindacati. Che aggiungono “In un contesto economico ancora fortemente compromesso dall’impennata inflattiva degli scorsi anni e dal conseguente aumento del costo della vita, alcune imprese si dimostrano irresponsabili nei confronti delle e dei loro lavoratori. Il comportamento delle imprese aderenti ad ANIR e ANGEM non può essere tollerato! E’ l’ennesima umiliazione che vogliono infliggere alle lavoratrici e ai lavoratori”.
I lavoratori del settore Toscana sono qualche migliaio, la metà quelli in sciopero oggi
(AUDIO MAURIZIO MAGI, segretario Filcams Firenze)