Tre strutture destinate agli studenti, gestite da due diverse societĂ , hanno portato il Comune di Firenze davanti al Tar. La battaglia legale, è culminata in una recente sentenza che ha dato ragione alle societĂ , permettendo loro di continuare ad affittare a turisti per 90 giorni all’anno, almeno fino a quando il Poc non entrerĂ in vigore e modificherĂ le regole urbanistiche.
Si tratta della “Casa dello studente di Novoli”, con circa 400 posti e gestita da Cds Novoli srl, e di due strutture piĂą piccole, “S 4 Stay” e “Il Santo”, entrambe gestite da Alunno Firenze srl Unipersonale. Le richieste delle imprese erano chiare: poter continuare ad affittare le stanze anche ai turisti per tre mesi all’anno, come giĂ avviene, e trasformare in parte gli alloggi in ostelli o case per ferie durante il periodo estivo. Un’operazione che potrebbe sembrare un paradosso, con gli studentati che preferiscono i turisti agli studenti. Tuttavia, questa possibilità è giĂ prevista dal regolamento urbanistico del 2015.
Nel 2023, per tutelare gli alloggi destinati agli studenti, il Comune ha inserito nel nuovo Piano Operativo Comunale (Poc), non ancora in vigore, una modifica che riduce il periodo di conversione da studentato a ostello da 90 a 60 giorni consecutivi durante i mesi di luglio e agosto. Inoltre, l’amministrazione ha respinto la richiesta delle due societĂ di poter affittare a turisti per tre mesi. Da qui è partita una battaglia legale, culminata in una recente sentenza che ha dato ragione alle societĂ , permettendo loro di continuare ad affittare a turisti per 90 giorni all’anno, almeno fino a quando il Poc non entrerĂ in vigore e modificherĂ le regole urbanistiche. Il Comune ora dovrĂ accelerare per far applicare il Poc e limitare gli spazi per i turisti, evitando anche che altri studentati intraprendano simili azioni legali. Non c’è ancora una data precisa per l’entrata in vigore del nuovo piano, ma si prevede che possa accadere in estate o subito dopo.
La controversia è iniziata nel febbraio 2024, quando le imprese hanno presentato la Scia commerciale annuale per avviare l’attivitĂ ricettiva temporanea. In primavera, il Comune ha imposto una modifica, limitando la durata a 60 giorni, come previsto dal Poc. Le societĂ hanno fatto ricorso al Tar, sottolineando che il Poc era stato adottato ma non ancora in vigore, quindi non applicabile retroattivamente. I giudici hanno dato loro ragione, dichiarando illegittima la decisione del Comune, ma confermando che l’uso come ostello dev’essere limitato a un periodo temporaneo e non stagionale.
L’assessora all’Urbanistica, Caterina Biti, ha confermato che la strada intrapresa è quella giusta, ritenendo che con l’attuazione del Poc la questione sarĂ risolta: «La sentenza del Tar è positiva per Firenze — ha dichiarato — perchĂ© dimostra che l’amministrazione ha gli strumenti necessari per proteggere la cittĂ dall’uso eccessivo delle funzioni turistiche. La legittimitĂ del nostro percorso è stata confermata». Biti ha poi sottolineato l’impegno per rispondere ai bisogni dei cittadini e degli imprenditori riguardo agli studentati.
Nonostante la sentenza, non è escluso che la battaglia legale continui. Dopo l’adozione del Poc, le due societĂ potrebbero infatti decidere di fare un ulteriore ricorso per ottenere l’autorizzazione a mantenere la Scia e continuare ad affittare a turisti per 90 giorni all’anno.