Prato – prosegue il nostro viaggio nella crisi del sistema moda nel distretto italiano in cui c’è la maggior parte delle imprese tessili, del fast fashion e degli accessori per la pelletteria. Come abbiamo raccontato nelle scorse settimane, persino le ditte cinesi, solitamente schive alle scosse del mercato, lanciano un grido d’allarme. Siamo andati nel Macrolotto 1 a capire il perché.
Siamo stati nello stanzone in cui è impiegata, con molti vestiti invenduti e nessun cliente nel piazzale. Le abbiamo chiesto di spiegarci cosa sta accadendo e dalla sua analisi emergono due dati precisi, che ricorrono in queste ore nei racconti – rari – del distretto: la molteplicità delle cause che caratterizzano lo stop del settore e l’incapacità di reagire.
Sentiamola nell’intervista realizzata dal nostro corrispondete Giorgio Bernardini che è riuscito non senza difficoltà a fare parlare una componente della comunità cinese in un clima ancora oggi di estrema diffidenza.