Le procure di Prato e Lucca hanno aperto un’inchiesta sul sit in della Rete dei Patrioti che ieri ha esposto davanti ai tribunali i tribunali di Firenze, Prato, Lucca e Pistoia, uno striscione con la scritta “Musk ha ragione, toghe rosse andatevene”. Si tratta della stessa sigla che aveva organizzato il corteo di Bologna con CasaPound .
Sono due le procure toscane che stanno lavorando sul sit in della Rete dei Patrioti davanti ai tribunali si Firenze, Prato, Lucca e Pistoia. La procura di Prato ha aperto un’inchiesta ipotizzando al momento il reato di offesa all’onore o al prestigio del Presidente della Repubblica; mentre la procura di Lucca attende i primi accertamenti per valutare le ipotesi di reato.
Al centro del lavoro dei magistrati lo striscione recante la scritta “Musk ha ragione, toghe rosse andatevene”. Ma soprattutto le parole del post social che accompagna le foto del blitz in cui, tra le altre cose, si legge «fa sorridere l’improbabile sovranismo di Sergio Mattarella: un Presidente della Repubblica sempre pronto ad obbedire agli USA per poi riscoprirsi patriota e sovranista solo quando un americano afferma il nostro diritto di difendere i confini senza ingerenze da parte di una magistratura politicizzata». Da qui le ipotesi di reato al vaglio delle procure.
Anche perché i Patrioti usano toni minacciosi intimando al presidente della Repubblica di tacere e sollecitando ad un maggior vigore “un governo che -affermano- si sta dimostrando piuttosto debole e maldestro nella gestione dei flussi migratori”.
Unanime la condanna del centrosinistra. «Sappiano questi fascisti, neofascisti, nostalgici e nipotini del Duce che la Toscana non si farà intimidire da simili provocazioni e difenderà il suo tessuto libero e antifascista” commenta il segretario regionale del partito democratico Emiliano Fossi.
Di “fatto gravissimo” parlano invece il presidente della Corte d’appello di Firenze, Alessandro Nencini, e il procuratore generale della Corte d’appello, Ettore Squillace Greco .