Firenze, secondo un indagine svolta da Palazzo Vecchio, su sette mesi del 2022 risulterebbe che lo smart working dei dipendenti del comune riduca le emissioni di Co2, oltre quelle di ossidi di azoto e di polveri sottili. Oltre il tempo di spostamento che ogni lavoratore risparmia.
In sette mesi di smart working un giorno alla settimana dal 1 giugno al 31 dicembre 2022, i 1.705 dipendenti del Comune di Firenze hanno evitato emissioni di Co2 pari a quasi 79,5 tonnellate, di ossidi di azoto per 146 chili e di polveri sottili per quasi 17 chili. Sono invece oltre 23 le ore di spostamento casa-lavoro (con i relativi costi) risparmiate da ogni lavoratore.
Questi sono i dati che sono stati presentati stamattina alle rappresentazioni sindacali dall’assessore al Personale Maria Federica Giuliani e dal direttore generale Giacomo Parenti. In una nota di Palazzo Vecchio si legge che i numeri sono scaturiti dal monitoraggio dei centri di spesa e soprattutto dal questionario realizzato dalla direzione risorse umane in collaborazione con la direzione ambiente, a rispondere al questionario sono 1.607 dei 1.705 lavoratori che hanno svolto lo smart working.
I dipendenti comunali sono circa 3.880: quelli effettivamente in ‘lavoro agile’ sono circa il 77% di quelli con mansioni ‘smartabili’. Inoltre, dall’indagine viene fuori che il 35,8% dei dipednenti utilizza l’auto per recarsi a lavoro. Solo il 28% utilizza i mezzi pubblici: con il treno vengono 230 persone pari al 14,3% del totale con una distanza andata/ritorno percorsa di 87,04 km e un tempo totale di viaggio di oltre due ore: con bus e tram arrivano in 218 pari al 13,6% che percorrono 22,4 km in 77 minuti a bordo. A piedi e biciclette si muovono 290 dipendenti, il 18% di quelli che fanno lo smart working, che abitano a una distanza di poco superiore ai 2,6 km dall’ufficio.
“I dati che abbiamo esposto stamani – ha commentato l’assessora Giuliani – vanno oltre le previsioni dell’amministrazione comunale e di quelle per i dipendenti quando fu scelto l’utilizzo del ‘lavoro agile’ anche come modalitĂ ordinaria di servizio dopo l’esperienza necessaria dovuta alla pandemia. La scelta di unificare il giorno di ‘lavoro agile’ al venerdì si è rivelata valida”.