Dom 24 Nov 2024
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Pasqua del “mangia a casa” e dei dolci “fai da te”

Firenze, con l’aumento dei prezzi, aumentano anche gli italiani che preferiscono restare a casa cucinando il pranzo di Pasqua e i dolci tradizionali. La colomba batte l’uovo come dolce simbolo pasquale.

La spesa a tavola degli italiani per il pranzo di Pasqua sale a 76 euro a famiglia, con un aumento del 10% rispetto allo scorso anno; il 57% mangia a casa e il 34% con parenti e amici, con in media 6 invitati. Inoltre, in più di quattro famiglie su 10 (42%) si preparano quest’anno in casa i dolci tipici della Pasqua, anche per effetto del caro prezzi.

Per i dolci simbolo, la colomba è presente quest’anno nel 69% delle tavole, sei punti percentuali in più rispetto all’uovo di cioccolata (63%). Questo quanto emerge da due indagini Coldiretti/Ixè. Secondo Coldiretti, per preparare il pranzo di Pasqua si impiegheranno mediamente 2 ore, con una netta tendenza a privilegiare i menu della tradizione.

Tra coloro che cucineranno, una maggioranza del 47% conterrà le operazioni in cucina tra i 30 minuti e le 2 ore, un 27% si spingerà a 3 ore, ma un 18% arriverà fino a 8 ore e un ulteriore 1% supererà questo limite. Ma un 7% si limiterà ad appena mezz’ora.

A vincere sono soprattutto le ricette della tradizione che da nord a sud caratterizzano l’intero Paese come, per esempio, gli gnocchi filanti in Piemonte, la minestra di brodo di gallina e uovo sodo e le pappardelle al ragù di coniglio in Toscana ma anche la corallina, salame tipico accompagnata dalla pizza al formaggio mangiata a colazione in tutto il Lazio.

Se in Romagna sono di rigore i passatelli in Molise è l’insalata buona Pasqua con fagiolini, uova sode e pomodori. In Puglia principe della tavola pasquale è il Cutturiddu, agnello cotto nel brodo con le erbe tipiche delle Murge, in Veneto onnipresenti le tipiche vovi e sparasi, uova sode, decorate con erbe di campo e in Trentino le polpettine pasquali con macinato di agnello. La carne d’agnello che viene servita in quasi la metà delle tavole (44%) nelle case, nei ristoranti e negli agriturismi.

Per quanto riguarda i dolci tipici regionali, in Abruzzo protagonisti gli scenografici cavalli e pupe, in Basilicata le pannarelle, in Calabria i cuzzupi, in Campania non può mancare sulle tavole pasquali la pastiera. Dall’Emilia arriva il Bensòne, tra i più antichi dolci prodotti nel Modenese, il Friuli regala invece la pinza, nel Lazio la pizza dolce, in Liguria i canestrelli pasquali. Dalla Lombardia arriva la classica colomba di Pasqua mentre nelle Marche non si può rinunciare alle ciambelle pasquali. In Molise si prepara la pigna, in Piemonte il goloso salame di cioccolato e i tirà, in Puglia immancabili le scarcelle e in Sardegna le Pardulas a base di formaggio o ricotta.

Buona Pasqua da Controradio!

 

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