La decisione dei lavoratori dopo che l’azienda ha rinunciato rinuncia al concordato preventivo avanzata dalla proprietà in seguito alla rottura con il fondo Greybull/McLaren. La Fimer è un’ azienda specializzata in prodotti per il fotovoltaico
“Vogliamo far arrivare un messaggio chiaro. l’azienda non è solo dell’imprenditore e del proprietario ma è di chi ci lavora. E il segnale che hanno dato i lavoratori è esplicito. Se scelgono che l’attività non debba andare avanti, dimostrano che, o si fa l’interesse collettivo, o sono loro stessi che definiscono il destino di questa azienda” lo ha detto – ha detto Ilaria Paoletti della Fim Cisl, spiegando le ragioni della decisione dei lavoratori di proseguire nell’occupazione della fabbrica anche durante il ponte del 2 giugno. I lavoratori della Fimer, organizzati in turni di sei ore, sono ininterrottamente dentro lo stabilimento da giovedì sera. Intanto i legali dell’azienda non si sbilanciano ma da quanto emerge starebbero lavorando a tre opzioni di vendita.
Per Alessandro Tracchi, segretario provinciale Cgil: “L’assemblea permanente serve per evitare qualsiasi intrusione da parte della proprietà e per dare un segnale forte”. Deciso anche il sindaco di Terranuova Sergio Chienni. “La Fimer è un’azienda sana che ha ancora oltre 10 milioni di euro di ordini da soddisfare e merita più rispetto. Non mi era mai capitato di assistere ad un comportamento cosi”. Il rappresentante di McLaren, all’uscita dal tribunale, aveva promesso che Greybull rimarrà comunque vigile per verificare se ci sia la possibilità di acquisire “un’azienda degna di stare in buone mani” quanto prima magari con un’altra procedura. La proprietà attuale ha ritenuto che le garanzie presentate dagli inglesi non siano sostanzialmente congrue preferendo in questa fase rinunciare alla procedura concordataria.