Dom 24 Nov 2024
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ToscanaCronacaStadio Franchi, gara d'appalto 'deserta'. Comune pronto a ricorrere al Tar

Stadio Franchi, gara d’appalto ‘deserta’. Comune pronto a ricorrere al Tar

Il comune di Firenze ha espresso la propria volontà di fare ricorso al Tar contro lo Stato relativamente al definanziamento sulla quota Pnrr di 55 milioni di euro dopo aver appreso della mancanza di offerte relative alla gara di appalto per il Franchi.

Da una nota si apprende infatti che il Comune di Firenze presenterà ricorso al Tar contro lo Stato, con richiesta dei danni in merito al definanziamento sulla quota Pnrr del progetto relativo all’Artemio Franchi: i 55 milioni retratti, infatti, avrebbero, secondo il Comune di Firenze, inaridito completamente la gara d’appalto presentata.

Il Comune, in risposta alla gara “deserta” per il Franchi, avrebbe  presentato una proposta per la quale, si spiega nella nota, “il Comune incaricherà Arup di redigere la progettazione esecutiva in meno tempo (rispetto ai tre mesi previsti per la ditta vincitrice) per poi effettuare una nuova gara sulla base del progetto esecutivo, da chiudere entro il 15 novembre e fissare l’inizio lavori a fine dicembre”.

Intanto il Comune procede con il progetto per lo stadio provvisorio presso l’impianto Padovani: l’intervento, si apprende, “sarà inserito in bilancio a luglio e, quindi, si procederà con appalto integrato su progetto di fattibilità, con prefattibilità a ottobre”.

La nota sul Franchi conclude: “sul definanziamento né la Commissione europea né il governo hanno fornito motivazioni formali e indicazioni circostanziate, e non c’è stata risposta alla procedura di accesso agli atti attivata dal Comune”.

Intanto sopraggiungono i primi commenti dagli esponenti politici: Francesco Grazzini, coordinatore fiorentino di Italia viva, ha affermato che  “la gara andata deserta è la dimostrazione della ragionevolezza della posizione che ripetiamo da mesi: la ristrutturazione dello stadio Franchi con i soldi dei cittadini non è una soluzione praticabile e realistica”.

“Basta incaponirsi su quello che ormai è un binario morto e si riprenda a lavorare per trovare una soluzione che contempli l’intervento del privato” ha aggiunto .

Andare avanti, per Grazzini, significa “impiegare ulteriori risorse su quella che ormai è diventata una sorta di fiction. Il Comune si deve fermare”.

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