Per Fossi i possibili candidato sindaco, come l’assessore regionale Monia Monni e la collega a Palazzo Vecchio Sara Funaro, “sono tutti nomi di persone di grande valore”, così come lo sono “gli altri che ogni tanto leggiamo sui giornali. Nardella intanto dice di non voler partecipare a ‘totocandidatura’
I possibili candidato sindaco, come l’assessore regionale Monia Monni e la collega a Palazzo Vecchio Sara Funaro, “sono tutti nomi di persone di grande valore”, così come lo sono “gli altri che ogni tanto leggiamo sui giornali. È normale che in riferimento ad un appuntamento così centrale come le elezioni amministrative poi ci siano ipotesi, previsioni di nomi che possono succedere ad un sindaco che ha fatto così bene come Dario Nardella”. Lo ha detto il deputato e segretario regionale del PD Emiliano Fossi.
“Il Pd si avvicina al 2024 con un percorso che ci vede protagonisti nelle comunità – ha aggiunto Fossi – come abbiamo fatto questa estate, non solo attraverso la raccolta firme sul salario minimo e sulla sanità pubblica ma proprio in un dialogo e confronto con i cittadini”.
In vista delle elezioni 2024 e del voto di Firenze, invece, “costruiremo una proposta politica, un programma, che si confronterà con chi vorrà costruire insieme al Pd le alleanze per le coalizioni locali di centrosinistra. Poi andremo a scegliere le persone migliori, quelle più competitive, in grado di vincere nelle partite elettorali locali. Lo faremo insieme, attraverso una sintesi del gruppo dirigente. Dove non ci saranno le condizioni per fare una sintesi del gruppo dirigente lo faremo scegliendo attraverso strumenti che ci sono a disposizione e che le regole del Pd prevedono, quindi le primarie” precisa Fossi. al quale fa eco il sindaco di Firenze Dario Nardella: per il candidato del Pd a sindaco di Firenze nel 2024 “lo dico ora e per tutte le prossime volte: io non partecipo al totonomi, e alla gara a commentare o a far uscire i nomi sui giornali”.
“Ce ne sono tanti di nomi – ha detto l’attuale sindaco a margine di un convegno sulle infrastrutture -, ne sono usciti tanti e probabilmente ne usciranno tanti altri, ne abbiamo visti di tutti i tipi. Penso che dobbiamo stare tranquilli, seguire un percorso, e anche le primarie fanno parte di questa valutazione. Se ci sono le condizioni per arrivare ad una candidatura che sia largamente condivisa, se non unanimemente condivisa, da tutto il popolo del Pd e dal gruppo dirigente, ben venga. Se non ci fossero, le primarie sono comunque sempre uno strumento da tenere in considerazione, non sono né un tabù ne un principio assoluto”.
Come per Fossi, anche per Nardella bisogna partire “dalle idee, da un metodo condiviso, dai programmi, e poi dalla condivisione dei criteri per scegliere il candidato. Credo che ci voglia rispetto per il ruolo del Pd fiorentino, i suoi rappresentanti e i suoi iscritti. Mi auguro che il segretario cittadino convochi presto una direzione del partito, nel quale si potranno discutere tanti punti, incluso anche un giudizio sul lavoro dell’amministrazione uscente, perché io penso che il nostro obiettivo prima ancora di scegliere i nomi sia quello di vincere”.