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ToscanaCronaca🎧 Giovani nel fango, esempio di umanità

🎧 Giovani nel fango, esempio di umanità

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🎧 Giovani nel fango, esempio di umanità
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Un fiume in piena è stato anche quello dei giovanissimi che stanno avendo un ruolo di primo piano nella solidarietà verso i territori e le popolazione alluvionate. Molte le scuole ma anche le singole classi e gli stessi studenti che si sono organizzati con genitori, corpo docente e autonomamente, per poter dare una mano a ripulire dal fango e dai rifiuti le case e le strade dei comuni colpiti.

Da untori ad eroi. Li tiriamo per la giacchetta da una parte all’altra questi giovani. Che come fanno fanno, comunque sbagliano. Non è storia di oggi, che le nuove generazioni non vengano capite è un dato socialmente fisiologico  ma in un contesto  generazionale in cui peggio di loro ci siamo sicuramente comportati noi verso l’ambiente, la società, il lavoro e l’avvenire, difficile metterli ancora una volta sul banco degli imputati. Anche oggi che come api operaie si sono fatti ‘marea buona’ e riversati dove l’acqua era nemica e il fango suo infimo servo.

Stivali, tute, pale, catene umane, con strofinacci, secchi, borse della spesa, si sono fatti braccia, gambe e cuori per chi non aveva nemmeno più le lacrime.
“Pur di saltare un giorno di scuole farebbero di tutto” Dite? E anche fosse? E se quel tutto poi gli tornasse indietro e dentro come una buona azione e un’esperienza che si ricorderanno dentro e fuori nella loro storia di futuri adulti? Sarebbe così brutto e negativo?
Sono stati chiusi due anni, hanno vissuto tramite schermi e mascherine, a stento hanno recuperato momenti di socialità, chi distorta, chi abbuffandosene, chi ancora non l’ha recuperata, chi ha perso irrimediabilmente dei pezzi emotivi e formativi. Venivano guardati e giudicati durante il Lock down come coloro che erano fra i principali fomentatori del virus, più si era giovani e più per strada cresceva il sospetto. L’alluvione gli ha restituito una possibilità.
Senza midollo e senza fame di futuro. Ma ne siamo proprio sicuri? O forse si stanno creando il loro modo di riprendersi il futuro? Sta di fatto che scuole o meno, genitori o no, loro ci sono e ci sono stati in questi giorni in prima linea sul campo e sul fango. Per un futuro degli altri che è anche e soprattutto il loro. E se hanno capito questo, le chiacchere stanno a zero direbbero i boomers. Loro si faranno un selfie con la tuta sporca di fango, ma dentro, quel fango alimenterà coscienza e umanità.
Poco autonomi ma anche troppo liberi, poco motivati ma anche Thunberg esaltati, bulimici di social ma rumorosi nelle piazze, vandali del contesto e di se stessi. Forse in ognuno di questi giudizi c’è un fondo di verità, ma smettiamola di giudicarli e fidiamoci di più visto che non siamo un esempio da imitare e che loro hanno da imparare a scuola ma anche fuori, tra fango, errori e umanità.

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