“Scarsa prevenzione sul territorio, occorre intervenire su questo fronte oltre che sulla ricostruzione. Non sono più eventi straordinari, ma ordinari”. Così Musumeci, che annuncia l’arrivo di Giorgia Meloni sul nostro territorio. A Campi Bisenzio, incontro al vertice tra il Ministro Nello Musumeci, il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio e i rappresentanti delle istituzioni toscane e dei Comuni coinvolti dall’alluvione. Per quantificare i danni si dovrà attendere la relazione della Regione Toscana che sarà consegnata il 3 dicembre al Governo. Intanto, si chiede lo stato di emergenza anche per le province di Massa e Lucca.
Una leggera stoccata, neppure troppo velata, è quella che il Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, ha riservato oggi ai rappresentanti delle istituzioni del territorio con i quali si è incontrato, insieme al Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, per un punto tecnico, prima a Villa Rucellai e poi nella sede del Comune in Piazza Dante, a Campi Bisenzio. “Credo serva intervenire non solo sulla ricostruzione in modo veloce ma anche sulla buona ricostruzione, ossia sulla prevenzione, strutturale e non. Quello che è accaduto non è più un fatto straordinario, è diventato ordinario, e non è dovuto solo al cambiamento climatico, ma ad una scarsa attività di prevenzione sul territorio e su questo dobbiamo accendere i riflettori per evitare di dover riproporre la stessa condizione nella quale si è verificata la devastazione con un numero di vittime davvero insopportabile. Alcuni fiumi – prosegue – sono stati tombati, alcuni argini mai consolidati, alcune aste fluviali sono stati canalizzate condizionando la portata dell’acqua, alcune casse di espansione non sono mai state completate. Facciamo tesoro di quello che è accaduto, che potrebbe tornare ad accadere, dobbiamo approcciarci in modo diverso”. “Ritengo che la sedimentazione del nostro territorio – risponde il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani a margine dell’incontro – è tale che andare a vedere cosa aveva fatto il Granduca Leopoldo o cosa è stato fatto negli anni Cinquanta non sia urgente, ora dobbiamo pensare alle famiglie e agli imprenditori”. A questi è rivolta in modo prioritario l’attenzione in una sala consiliare affollata di autorità prefettizie e delegati parlamentari. I ristori – che i Sindaci di Campi Bisenzio e Prato, Tagliaferri e Biffoni – chiedono in tempi rapidi e con “concretezza”, potranno essere quantificati solo dopo un lavoro di ricognizione sui 35 comuni coinvolti dalla calamità e da cui scaturirà la relazione della Regione da consegnare a Curcio entro i primi di dicembre. Sulla base di quanto questi riferirà al Governo, saranno quindi stanziati gli adeguati indennizzi. “C’è bisogno di tempi tecnici per stimare i danni – sottolinea Fabrizio Curcio -, parlare di cifre con l’acqua ancora dentro le case e le fabbriche è impossibile”. Intanto, sempre il Ministro, fa sapere che il Governo ha messo a disposizione delle Regioni 800 milioni del PNRR per mettere in sicurezza il territorio nazionale, opere che dovranno essere collaudate entro il giugno del 2026. “Non sempre è un problema di risorse – rincara – non deve diventare un alibi, c’è una manutenzione straordinaria ma anche una presenza significativa di risorse già destinate che non vengono utilizzate”. A favore dei piccoli Comuni, quelli come meno di 5000 abitanti sono stati messi circa 150 milioni di euro proprio per questo obiettivo”. Domani (14 novembre) Musumeci incontrerà anche il segretario generale dell’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino settentrionale, Gaia Checcucci, con lo scopo di semplificare le procedure e pianificare il da farsi. Altro punto su cui il Ministro ha voluto richiamare l’attenzione sono le assicurazioni delle imprese: “Spero – ha detto – che tra gli imprenditori ce ne sia almeno uno che abbia assicurato la propria azienda. Siamo l’unico Stato in Europa dove non c’è la cultura del rischio, sopratutto su un territorio non nuovo alle alluvioni. Magari, lo Stato potrebbe co-finanziare la polizza, potremmo davvero dare una svolta. Nel frattempo procederemo alla deroga fiscale contributiva e bancaria usando i parametri che già abbiamo usato per l’Emilia Romagna. Questa è la volontà del governo”. Sul tavolo di oggi anche la richiesta di allargare lo stato di emergenza alle province di Massa e Lucca, portando così il totale delle città investite maggiormente dall’alluvione a sette con Firenze, Livorno, Pisa, Pistoia e Prato. Il Sindaco del distretto produttivo della moda più importante d’Italia (rappresenta il 5% del PIL interno) ha definito l’incontro “molto netto nel definire le necessità dei territori di tutti i Comuni coinvolti”. Sul fronte campigiano, invece, si assiste ad un lento ritorno alla normalità: entro questa settimana, con la rimozione definitiva dei rifiuti ingombranti e dei fanghi, potrebbero essere ripresi completamente i servizi essenziali, come le scuole e il trasporto pubblico. “Ma solo con i risarcimenti potremmo dire di aver concluso questo disastro, e chiediamo vengano dati il prima possibile”. La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni sarà presto in Toscana, così il Ministro Musumeci che aggiunge: “ È stato ripetuto che si è trattato di un intervento straordinario; ebbene, mettiamoci il cuore in pace, non lo sarà più”.