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🎧 Reddito alimentare: parte la sperimentazione a Firenze contro povertà e spreco

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🎧 Reddito alimentare: parte la sperimentazione a Firenze contro povertà e spreco
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Reddito alimentare – Al via a Firenze la sperimentazione con la pubblicazione degli avvisi per individuare gli operatori economici e gli enti del Terzo settore che svolgono attività di trasporto, stoccaggio e confezionamento dei pacchi con prodotti donati e poi distribuiti gratis a persone bisognose.

Il termine per la presentazione delle domande è il 21 marzo prossimo, poi sarà definito un progetto da presentare al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per la validazione e l’ammissione al finanziamento. Il reddito alimentare, ricorda Palazzo Vecchio, “è una misura di sostegno sperimentale, che punta a fornire un contributo alla lotta alla povertà, a ridurre lo spreco alimentare con l’utilizzo di scorte invendute e donate”. La sperimentazione è triennale (36 mesi). I destinatari sono indigenti segnalati dai Servizi sociali del Comune.

“Firenze aderisce alla sperimentazione del reddito alimentare – ha detto l’assessora al Welfare Sara Funaro, candidata sindaco del Pd – Con questa misura si fa fronte, non solo alla povertà alimentare, ma anche al fenomeno dello spreco di cibo che non viene venduto nella grande distribuzione e che così viene distribuito gratuitamente a chi ne ha bisogno”. “Vorrei ringraziare l’onorevole Marco Furfaro – ha aggiunto – per il lavoro che ha svolto, presentando un emendamento nella legge di bilancio, per introdurre il reddito alimentare”.

Sono grato al Comune di Firenze e a Sara Funaro per la partenza della sperimentazione del reddito alimentare – ha dichiarato nella stessa nota Marco Furfaro deputato del Pd -, una misura di cui sono orgoglioso e per la quale ci siamo tanto battuti. Nel nostro Paese 600.000 bambini e 3 milioni di italiani sono così poveri da dover ricorrere a mense o pacchi alimentari. E di fronte di questa tragedia, vi sono 200.000 tonnellate di cibo che vengono buttate nell’immondizia perché invendute o non più utili al mercato. Questa norma permetterà, in collaborazione con comuni e terzo settore, di non sprecare cibo e farlo avere a chi ne ha bisogno”.

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