/
RSS Feed
L’incendio alla Metalstudio di Scandicci. Inizia la conta dei danni dopo il rogo nella serata di pasqua ed anche l’analisi delle prospettive per la produzione e per i 300 lavoratori dello stabilimento di accessori per le aziende di pelletteria ora sotto sigillo da parte dell’autorità giudiziaria per risalire alle cause delle fiamme.
il servizio di Raffaele Palumbo
E’ stato il tempestivo intervento dei Vigili del fuoco ad impedire che la situazione degenerasse. L’incendio che ha colpito la Metalstudio di Scandicci è stato spento nel giro di poche ore, ma i veri problemi iniziano ora. Prima di tutto la magistratura vuole vederci chiaro sulla dinamica dei fatti. All’azienda che produce accessori per la moda sono ora apposti i sigilli e le indagini dovranno accertare le motivazioni dell’incendio ed escludere che ci sia stato dolo. Cosa che ad un primo sguardo degli inquirenti sembra ipotesi remota, mentre sembra più verosimile che si sia trattato di un fatto accidentale. Anche le risultanze – da una prima visione da parte dei Carabinieri – delle telecamere e la testimonianza del titolare sembrano andare nella stessa direzione. Dopo la disposizione del Sindaco di tenere le finestre chiuse nel raggio di 500 metri oggi l’Arpat
parla di qualità dell’aria nella zona nella norma. A dare l’allarme sono stati gli abitanti della zona di via delle Fonti e ad accorrere sul posto per primi sono stati proprio i lavoratori La Metalstudio – che produce accessori per la pelletteria, è un’azienda punta di diamante del territorio ed è conosciuta nel mondo, oggi conta i danni. Si parla di danni ingenti e di tempi lunghi per la riapertura. Le attenzioni sono dunque oggi tutte puntate sui 300 lavoratori e dipendenti, mentre il Sindaco di Scandicci Sandro Fallani ha assicurato che oggi stesso sentirà Regione e Sindacati per capire come mettere in sicurezza da subito il futuro dei lavoratori, in attesa della riapertura.