Spuntano anche in centro a Firenze le tende degli studenti universitari che stanno protestando contro la guerra e il genocidio in Palestina. Oltre venti una trentina di tende sono state montate stamattina in piazza San Marco, di fronte alla sede del rettorato dell’Università di Firenze.
Una trentina di tende, tante bandiere della Palestina, striscioni contro Israele, e per chidere lo stop al genocidio: comincia così in una piazza San Marco straboccante di giovani, sotto un cielo che minaccia pioggia ma talvolta si rasserena, la ‘tendata’ con cui gli studenti dell’ateneo Fiorentino, della Scuola normale di Pisa, e dell’Istituto universitario Europeo di Fiesole, si uniscono alle proteste che stanno dilagando in tutto il mondo ed anche in Italia, dopo l’esordio nei campus statunitenti.
“Siamo qui per chiedere la fine del genocidio a Gaza ed a Rafah, e per esigere che l’università di Firenze dismetta tutti gli accordi con le università israaeliane che stanno aiutando e permettendo il genocidio, e che esca dal comitato tecnico scientifico Leonardo-Meder dell’industria bellica della Leonardo spa che produce le bombe sganciate per mesi e mesi su Gaza, Vogliamo anche una dichiarazione della rCttrice che condanni apertamente tutto ciò” chiedono i portavoce del movimento studentestco pro-Palestina.
La portesta si oppone anche alla proscuzione degli scambi tra gli atenei di Firenze e le università israeliane ‘a partire dagli accordi di scambio Erasmus anche con atenei molto vicini alla striscia di Gaza che non hanno mai condannato quanto sta accadendo in Palestina, ed anzi hanno sempre fatto finta di non vedere e di non sapere”. E poi “il bando Maeci, che è stato rigettato da una mozione firmata da decine e decine di docenti, che prevede scambi di saperi tecninco-sceintifici che sono spacciati per innocui e di utilità civile, ma in realtà servono per innovare tecnologie legate alla produzione di armamenti di guerra” . Inoltre, dicomo i portavoce, “chiediamo un congelamento dei rapporti come fatto da 76 università spagnole, con quegli atenei israeliani che non hanno condannato fermamente quello che sta succedendo a Gaza e Rafah e non si sono attivate per un cessate il fuoco”