Sab 6 Lug 2024

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🎧 Firenze, Landini Cgil: “Rischio svolta autoritaria nel nostro Paese”

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🎧 Firenze, Landini Cgil: "Rischio svolta autoritaria nel nostro Paese"
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Penso che ciò che sta succedendo in Parlamento sia gravissimo, non solo come immagine, ma per le cose che si stanno facendo: che ci sia il rischio di una svolta autoritaria nel nostro Paese è chiarissimo”. Lo ha affermato Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, parlando a margine della Festa della Fiom a Firenze.

“Per questo penso che ci sia bisogno, invece, di chiamare il Paese alla mobilitazione, alla lotta”, ha aggiunto. A proposito delle affermazioni del vicesegretario della Lega Andrea Crippa, secondo cui è peggio cantare ‘Bella ciao’ che non fare il simbolo della Decima Mas, “ci sono dei momenti – ha detto Landini – nei quali c’è quel detto per cui ‘un bel tacer non fu mai scritto’. Credo che anche chi dice delle sciocchezze di questa natura può dirle perché quelli che cantano ‘Bella ciao’, i nostri padri, madri e nonni che hanno fatto la lotta di Liberazione, hanno liberato questo Paese dal fascismo e dal nazismo. Cose di quel genere oggi lui le può dire perché c’è la democrazia, quindi dovrebbe ringraziare quelli che hanno sconfitto la X Mas, il fascismo e il nazismo, altrimenti anche castronerie di questa natura lui non le potrebbe dire”.

“L’autonomia differenziata è di una gravità senza precedenti perché vuol dire spaccare e dividere il nostro Paese, che è già abbastanza spaccato e diviso”, prosegue Landini, “per quello che ci riguarda abbiamo intenzione di fare una battaglia utilizzando tutti gli strumenti democratici, non escludendo anche il ricorso al referendum abrogativo di una legge folle, se il Parlamento la vota”. Inoltre, per Landini “dobbiamo intensificare la nostra lotta e la nostra mobilitazione per affermare una diversa politica economica e sociale”. “Per questo abbiamo lanciato e stiamo rafforzando la campagna referendaria – ha detto riferendosi ai referendum contro il Jobs Act -, e dall’altra, per quello che riguarda, noi siamo contro l’autonomia differenziata e l’idea di cambiare la Costituzione. Siamo pronti a fare una battaglia democratica per fermare questa logica non accettabile di chi vuole portare indietro il Paese e cancellare la Costituzione”

“Se guardiamo il voto nel nostro Paese, penso che ci sia chiaramente un dato di astensione che è molto preoccupante”, ha aggiunto Landini. “Quando la maggioranza degli italiani a votare non ci va – ha aggiunto – vuol dire che siamo nel pieno anche di una crisi democratica, perché vuol dire che la maggioranza dei cittadini non si sente più rappresentata da nessuno, e quelli che non vanno a votare sono quelli che stanno peggio nel nostro paese, non quelli che stanno meglio”. “Questo significa che per recuperare quella partecipazione servono politiche che rispondono ai bisogni che le persone hanno, e cioè l’aumento dei salari, il contrasto alla precarietà, garantire quei diritti che oggi non sono garantiti, dal diritto alla salute al diritto all’istruzione, al diritto ad un lavoro non precario, e quindi penso che ci sia bisogno per quello che ci riguarda di intensificare la mobilitazione e la lotta per affermare quel cambio di politiche che non c’è. Il leader della Cgil ha anche sottolineato che “se uno lo guarda sul piano delle percentuali il governo mantiene una percentuale di voti per alcuni anche in aumento, ma ci sono due caratteristiche: essendo un voto proporzionale, si continua ad indicare che quella maggioranza non è la maggioranza del paese; due, se uno lo guarda sul numero dei voti, nel giro di un anno e mezzo delle elezioni questa maggioranza ha perso un milione e trecentomila voti”.

“E’ necessario che la maggioranza che c’è cambi le politiche che finora sono state fatte in Europa: in particolare, credo che si debba superare la logica della politica di austerità e dei patti di stabilità, perché è il momento di fare quella politica di investimenti che rimetta al centro il lavoro, la costruzione di un sistema fiscale e di un sistema sociale che non c’è”.”Credo che la notizia più preoccupante – ha proseguito Landini – sia sicuramente il voto della Francia e della Germania, che è quello che fa anche più notizia. Se guardiamo la composizione del Parlamento europeo, riconferma sul piano numerico, seppur modificata, la possibilità di una continuità dell’attuale maggioranza. Credo che questo sia un fatto che può avere una sua importanza. Però il punto che a me sembra importante da affrontare è che in quel voto hanno pesato molto le politiche di austerità che sono state fatte, e anche la guerra, i costi che la guerra sta avendo. Non a caso, se si va a vedere la crescita dell’estrema destra in Germania, in particolare nella Germania dell’Est o anche in altre aree, riguarda la parte del paese che sta peggio, dove c’è più precarietà, meno diritti”.

Per il referendum contro il Jobs Act “noi andremo avanti a raccogliere le firme fino a metà luglio, e le consegneremo a metà luglio: quindi è chiaro che più firme raccogliamo, vuol dire che con più gente abbiamo parlato, e vuol dire che c’è ancora più consenso per arrivare al referendum”, ha detto Landini. “In realtà le firme in queste ore hanno già superato le 600mila – ha aggiunto – , quindi proseguiamo in questa raccolta, non ci siamo dati un obiettivo finale, vogliamo raccoglierne il più possibile. Il punto vero è che noi vogliamo portare tra un anno a votare la maggioranza dei cittadini del nostro paese”.

Il segretario generale dell CGIL ha poi partecipato alla camminata di solidarietà coi lavoratori della ex Gkn si è conclusa in piazza Indipendenza a Firenze al grido ‘Lavoro lavoro’.

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