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šŸŽ§ Suicidi in carcere, incontro al vertice degli uffici giudiziari: “serve pressing su Governo e Parlamento”

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šŸŽ§ Suicidi in carcere, incontro al vertice degli uffici giudiziari: "serve pressing su Governo e Parlamento"
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Si consolida nel Palazzo di Giustizia di Firenze la riflessione comune sul tema ā€œsuicidi in carcereā€, sia a fronte della cronaca recente, con lā€™ennesimo suicidio di un ragazzo di appena ventā€™anni nel carcere di Sollicciano a sessanta giorni dall’inizio dell’anno, sia sulla scia dell’ultimo rapporto di Antigone, l’Osservatorio sulle condizioni detentive in Italia. Obiettivo dell’incontro, indetto dall’Ordine degli Avvocati di Firenze e a cui hanno aderito i massimi esponenti degli uffici giudiziari della sede distrettuale oltre che nazionale, ĆØ dunque far sentire la propria voce contro un sistema carcerario non piĆ¹ tollerabile, e sollecitare Governo e Parlamento ad azioni concrete.

“Un ragazzo di ventā€™anni si ĆØ suicidato nel carcere di Sollicciano, siamo a sessanta giorni dallā€™inizio dell anno. Il Governo e il Parlamento cosa fanno?” Su queste basi, oltre che sui dati allarmanti divulgati ieri a livello nazionale da Antigone, Osservatorio sulle condizioni detentive, l’Ordine degli avvocati di Firenze, con il presidente Sergio Paparo, ha indetto con urgenza un incontro al vertice, occasione importantissima perchĆ© raccoglie attorno a questo, che non a torto e all’unanimitĆ  ĆØ stato definito un ‘dramma’, i massimi esponenti degli uffici giudiziari della sede distrettuale e anche nazionale, come nel caso dell’ANM. “Qui e ora” emerge forte la consapevolezza che con la situazione di degrado e di reiterata violazione dei diritti umani, fallisce tutto il sistema processuale. Lā€™Italia, per svilente paradosso, ĆØ al di fuori di obblighi internazionali, ĆØ ‘fuori legge’, come ha giĆ  sottolineato il consiglio d’Europa, che sta richiamando il nostro Paese a unā€™inversione di marcia, e come ha ribadito anche il questore Maurizio Auriemma.

“Sul piano tecnico – ha esordito il presidente della Corte d’Appello Alessandro Nencini -ci sarebbe molto da dire, ma il messaggio fondamentale ĆØ la necessitĆ  di una pressione forte da parte tutti, associazioni comprese, su Ministero e Governo perchĆ© affronti con rapiditĆ  la questione, anche con investimenti importanti. Non esistono riforme a costo zero”. Per non parlare delle migliaia di fascicoli dei cosiddetti ā€˜liberi sospesiā€™, tutti quelli giĆ  condannati definitivamente con pene fino a 4 anni, che aspettano una decisione per eseguirle. Si toccano vari nodi, a cominciareĀ dalle misure e dalle proposte in Parlamento che perĆ² non hanno trovato ingresso nel decreto legge Nordio. “E sullā€™ispezione a Sollicciano – dice Paparo – “non si puĆ² addebitare la responsabilitĆ  al Direttore del carcere rispetto a criticitĆ  che sono di tipo strutturale. Il carcereĀ  andrebbe demolito e ricostruitoā€.Ā 

La risposta ai 565 detenuti (numeri al 30 giugno), sui 497 previsti da regolamento, “non ĆØ in una nuova visione carcerocentrica e sicuritaria della pena”, rincara Ettore Squillace Greco, Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Firenze, ma nel “recupero del fine rieducativo del dettato costituzionale, oltre che un rimedio alla carenza grave di risorse: mancano medici, operatori sociali”. Lo conferma Marcello Bortolato, presidente del Tribunale di Sorveglianza, che non ha mezzi termini, ā€œsiamo sull’orlo del baratro – chiarisce – col rischio di ben piĆ¹ gravi drammi e violenze allā€™interno delle carceriā€. Come noto, Bortolato ha giĆ  scritto al Guardasigilli per urgenti misure di recupero a Sollicciano, con la richiesta di ridistribuzione di 100 detenuti. “La pena carceraria non ĆØ la soluzione in assoluto, come non lo ĆØ la liberazione anticipata prevista dal Decreto carceri, che non risolve niente”. Lo puĆ² invece, l’Istituto penale minorile, per cui ĆØ intervenuta Silvia Chiarantini, presidente del Tribunale dei minori di Firenze, dove arrivano molti minori non accompagnati col flusso migratorio, e ai quali si guarda per evitare future recidive. Da Antigone, si rileva, infatti, come il 62% dei detenuti siano giĆ  alla quarta carcerazione, il 18% alla quinta. “Per far funzionare l’azione preventiva della pena – ha concluso Chiarantini nel plauso generale, dobbiamo lavorare molto sulla prevenzione, sul reinserimento e questo implica il coinvolgimento di tutti gli attori socialiā€. “Serve maggiore professionalitĆ , anche da parte degli agenti di custodia che devono avere nozioni di pedagogia per stare a contatto con i ragazzi”.

Intanto, la sindaca di Firenze, Sara Funaro, ringrazia la direttrice Antonella Tuoni “per il difficile lavoro che sta portando avanti nel carcere di Sollicciano, dove c’ĆØ una situazione di emergenza e criticitĆ  che segnaliamo da anni. Tuoni ha il nostro supporto e la nostra stima”. Lo afferma in una nota esprimendo solidarietĆ  alla direttrice del carcere a cui il Dap chiede di sanare in 90 giorni le inosservanze alle norme sull’igiene e la sicurezza ravvisate dagli ispettori in due sopralluoghi nell’istituto, che da anni versa in condizioni di degrado. Disposte anche sanzioni.

“Nel penitenziario ci sono problemi che hanno bisogno di interventi importanti di natura strutturale – sostiene Funaro -, che possono essere realizzati solo attraverso consistenti finanziamenti provenienti dal Governo. Non a caso, abbiamo sempre detto che il carcere andrebbe demolito e ricostruito completamente. E’ necessario un intervento strutturale da parte del ministero”. Secondo la sindaca, Sollicciano “non ĆØ un luogo sano e dignitoso: non lo ĆØ per i detenuti, non lo ĆØ per il personale della polizia penitenziaria che lavora in condizioni difficili e non lo ĆØ per tutte le realtĆ  di volontariato che quotidianamente vi svolgono la loro attivitĆ ”.

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