Da Cavriglia, a Fauglia, a Gavorrano a Manciano: i nuovi sistemi Bess (Battery Energy Storage System, sistemi di accumulo di energia che la immagazzinano dagli impianti fotovoltaici o eolici per poi rilasciarla quando necessaria) stanno per comparire in vari angoli della Toscana. Non senza polemiche.
Servono per accumulare l’energia prodotta da fonti rinnovabili (eolico e fotovoltaico) e rilasciarla quando necessario superando così almeno in parte il problema dell’intermittenza. Sono le mega batterie Bess, in pratica dei container che vengono collocati a ridosso delle zone di produzione. Enel ne sta costruendo uno nella sua centrale di Santa Barbara, a Cavriglia, in provincia di Arezzo. Engie 3 ha avuto invece il via libera per un Bess da 37,5 MW nel suo sito di Rosignano. Per altri siti l’iter autorizzato è partito o sta per farlo. Insomma: in pochi anni in giro per la Toscana ne spunteranno centinaia. E non mancano le polemiche. Tutti d’accordo, almeno a parole, sulla necessità di realizzare queste infrastrutture necessarie per la transizione ecologica, ma il problema è: dove?
Ad Acciaiuolo, frazione di campagna del comune di Fauglia (Pisa), siamo di fronte ad un progetto Bess che prevede 56 container – per 560 batterie – a circa un km dalla centrale di Terna. Come riporta Repubblica i sindaco, Alberto Lenzi, è contrario: “Ho scritto alla presidente del Consiglio, al Ministero, spiegando che per noi la procedura più giusta era prevedere che lo Stato ripartisse i Bess in parti uguali in tutta Italia, poi chiedesse ai Comuni le zone a disposizione” sbotta.
Secca però la risposta del Governo secondo cui “l’opinione del Comune non è vincolante, perché sono progetti di interesse nazionale”.
Intanto i cittadini che da mesi si sono riuniti in un comitato contro «il mostro delle colline», stanno pensando di ricorrere al TAR
E siamo solo agli inizi. A Fauglia fa eco infatti Suvereto, in provincia di Livorno) dove è previsto un impianto Bess da 100MW. La procedura autorizzativa partita ad aprile, ma un comitato, nato da un gruppo di agricoltori, ha scritto al presidente di Regione, Eugenio Giani, e il Comune ha dato il suo parere sfavorevole.