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Gio 19 Set 2024
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ToscanaCronacaPrato, morto il partigiano Moreno Pagni

Prato, morto il partigiano Moreno Pagni

E’ scomparso Moreno Pagni, ex partigiano di origine poggese, classe 1925 e militante in clandestinità sulle montagne pistoiesi nella formazione Magni Magnino.

E’ scomparso Moreno Pagni, ex “partigiano di origine poggese, classe 1925 e militante in clandestinità sulle montagne pistoiesi nella formazione Magni Magnino”. A darne notizia è la presidente di Anpi di Prato, Angela Riviel, spiegando che la morte è avvenuto lunedì scorso. “Moreno Pagni, nel 75esimo anniversario della ricorrenza della Liberazione di Poggio a Caiano – spiega sempre Riviel – , aveva ricevuto pubblicamente un importante riconoscimento dalle mani del primo cittadino poggese. Alle soglie dell’80/o anniversario della Liberazione della nostra città, vogliamo ricordare e rendere omaggio a Moreno. A lui e a tutte le donne e gli uomini che hanno combattuto come lui per la democrazia e per la nostra libertà va il ringraziamento perpetuo dell’Anpi”. La liberazione di Poggio a Caiano risale al 04 settembre del 1944. Sui fatti si segnala il libro il libro  “4 Settembre 1944: Poggio a Caiano liberata” a cura di Barbara Taverni e di Luigi Corsetti. La liberazione della città della provincia di Prato arriva insieme ad altre ricorrenze analoghe che, da Firenze alla stessa Prato, quest’anno festeggiano 80 anni di libertà. Molti comuni della Toscana vennero infatti liberati quasi un anno prima del resto del nord Italia e insieme conobbero, nella furiosa ritirata nazista supportata dai fascisti repubblichini, una notevole quantità di stragi. Stragi di partigiani, ma soprattutto in larghissima parte di civili. Da Civitella a Sant’Anna di Stazzema, la furia dei tedeschi conobbe vette spaventose, di crudeltà pura, che non risparmiò nessuno. Moreno Pagni fu tra i tanti partigiani che combatté la barbarie con i suoi 19 anni sulle montagne pistoiesi. La sua formazione era intitolata a Magni Magnino. Nato nel 1914 da una famiglia di contadini, dopo l’8 settembre 1943 fu uno dei massimi organizzatori della resistenza pistoiese e tra i primi ad arruolarsi nella Brigata Gino Bozzi come capo squadra mitragliere. Muore durante un combattimento a Treppio il 17 aprile del ’44, colpito al capo mentre copre la fuga dei suoi compagni assediati dai tedeschi. Aveva 29 anni e lasciò due figli piccoli.

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