Tre manifestazioni interprovinciali, e altrettanti scioperi di 8 ore, per chiedere il rinnovo del contratto nazionale metalmeccanico ed evidenziare le crisi industriali. E’ quanto annunciano le segreterie regionali toscane dei sindacati Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil, riunite oggi.
Le mobilitazioni, spiega una nota dei sindacati, sono in programma il 13 dicembre, con sciopero di 8 ore nelle province di Siena e Arezzo ed un’iniziativa nella cittĂ del Palio. Il 18 dicembre sarĂ la volta dei territori di Firenze, Prato e Pistoia, con sciopero ed un’iniziativa nella cittĂ laniera. Il 10 gennaio sciopero di 8 ore per le province di Grosseto, Livorno, Pisa, Lucca e Massa Carrara. Prevista un’iniziativa a Livorno.
“Il settore metalmeccanico della Toscana, come il resto del Paese, è attraversato da grandi emergenze – sottolineano i sindacati -: salariali e di crisi industriali di vasti settori. La centralitĂ del contratto nazionale è l’elemento unificante del mondo del lavoro, soprattutto di quello metalmeccanico. Dopo la rottura della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale, è arrivato il momento della mobilitazione e della lotta per rimettere al centro del dibattito del Paese e nelle imprese il lavoro industriale, rivendicando investimenti e politiche industriali sia a livello nazionale che regionale”.
“Nella nostra regione -proseguono i sindacati- la crisi di importanti settori industriali metalmeccanici e le condizioni di precarietĂ delle persone anche in quelle realtĂ non colpite direttamente dalla crisi sono sotto gli occhi di tutti, e sono interessati migliaia di lavoratrici e lavoratori metalmeccanici toscani. La siderurgia a Piombino (Livorno), il vasto settore automotive, la cantieristica navale, il settore degli accessori metallici per la moda, l’elettrodomestico, sono tutte realtĂ in cui l’azione unitaria di lotta di Fim-Fiom-Uilm è stata e continua a essere determinante per le soluzioni necessarie a salvaguardare il nostro comparto e i posti di lavoro. Riteniamo pertanto necessario tenere assieme le ragioni del contratto con la crisi che sta attraversando l’apparato industriale toscano”.