Calenzano: sindaco Carovani “bisogna ripensare l’insediamento Eni. Proprio questa vicenda ha dimostrato che la situazione può innescare incidenti che probabilmente sono stati contenuti grazie all’intervento tempestivo dei vigili del fuoco. Porremo il problema. Non so potrà essere risolto nei termini della chiusura. Credo che come sono le situazioni non i può continuare a gestire così questo impianto”.
“Il presidente della Regione Eugenio Giani ha definito questo luogo inappropriato, io condivido questa valutazione. Credo che come istituzioni dovremo interrogarci su come risolvere questo nodo, perché il contesto in cui questo sito è inserito, sia da un punto di vista infrastrutturale, sia per la presenza di attività produttive nelle circostante e dell’abitato vicino rende oggi sostenibile questa presenza. Proprio questa vicenda ha dimostrato che la situazione può innescare incidenti che probabilmente sono stati contenuti graie all’intervento tempestivo dei vigili del fuoco. Porremo il problema. Non so potrà essere risolto nei termini della chiusura. Credo che come sono le situazioni non i può continuare a gestire così questo impianto”. Lo ha detto il sindaco di Calenzano Giuseppe Carovani parlando con i giornalisti davanti al sito Eni dove ieri è avvenuta l’esplosione.
“Nonostante le attività e le esercitazioni per il rischio di incidenti, chiediamo che si ripensi complessivamente questo insediamento nel cuore di Calenzano, a due passi dalla ferrovia, a 300 metri dall’autostrada A1 a 500 metri dall’A1, dove insiste, insomma, un nodo infrastrutturale oltre che di contesto urbanistico, molto critico e delicato – ha sostenuto Carovani – Chiediamo, quindi, una riflessione se questo impianto debba rimanere qui. Noi ci rendiamo conto che non è una cosa semplice, perché alla fine offre un servizio che viene reso ai cittadini, con una stazione per caricare le autobotti e poi arrivare ai distributori e quindi agli utenti. Ma credo – ha concluso – che in questo contesto e in questi termini sia da ripensare”