“Grazie alla limitata durata dell’evento, si stima che la nube si sia dispersa in quota in tempi relativamente brevi e di conseguenza, le concentrazioni in aria a livello del suolo, sono state ritenute trascurabili. Per tali motivi non si è ravvisata la necessitĂ di prelievo di campioni al suolo”. Lo fa sapere Arpat in una nota a proposito dell’esplosione di ieri al deposito Eni di Calenzano (Firenze).
“L’incendio al deposito Eni di Calenzano è durato meno di un’ora e dai rilevamenti della stazione meteo della Regione Toscana piĂą prossima all’evento (vicino alla discarica di Casa Passerini) si è evidenziato che i fumi si sono innalzati per una quota stimabile in 100-200 metri dal piano di campagna per effetto della differente densitĂ rispetto all’atmosfera, per poi stabilizzarsi per effetto del vento teso in quota. Dai dati della centralina meteo, è emerso che il vento a terra spirava (circa 9-10 nodi) con direzione di provenienza da Nord-nord est verso Sud-sud-ovest”.
Nel corso del sopralluogo presso il deposito di Calenzano i tecnici Arpat hanno invece verificato che l’impianto di trattamento delle acque reflue “risultava in disfunzione a causa dei quantitativi eccessivi di reflui accumulati a seguito della raccolta delle acque di spegnimento”. Per questo, una volta accertato “che l’impianto stava scaricando acque non depurate, per il traboccamento del troppo pieno nel fosso Tomarello, è stato richiesto immediatamente a Eni di effettuare le manovre per interrompere lo sversamento, dirottando le acque in vasche interne all’impianto.
“Le acque sversate, infatti contenevano essenzialmente prodotti schiumogeni utilizzati per lo spegnimento, mentre i residui di idrocarburi sono risultati limitati”.
Inoltre, prosegue la nota, “è stato concordato con il Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno di chiudere la paratia del collettore di bonifica nel quale recapita il fosso Tomarello, per gestire in maniera meno impattante il deflusso nei fiumi (Bisenzio-Arno). Al contempo Eni ha attivato Labromare per gli interventi di bonifica e per il ripristino della funzionalitĂ del loro depuratore”. Nelle prossime ore Arpat verificherĂ ulteriormente le attivitĂ di gestione dell’acqua in zona Calenzano da parte dell’azienda.