Si sono concluse le perquisizioni al deposito Eni di Calenzano, con l’acquisizione di computer e regolamenti. Inizia il lavoro dei consulenti e da gennaio i lavori della Commissione parlamentare. Oggi i funerali delle vittime.
Gli inquirenti hanno concluso le loro perquisizioni acquisendo tutti gli elementi utili all’indagine per capire come è stato possibile il disastro Eni di Calenzano di lunedì 9 dicembre. L’inizio di un percorso che si preannuncia non breve, fatto di consulenza e approfondimenti giudiziari che si muoveranno in parallelo alla Commissione parlamentare d’inchiesta che partirà a gennaio. Oggi è soprattutto il giorno dei funerali delle vittime. Di due in particolare. Pepe e Cirelli saranno sepolti in Basilicata, mentre domani ci saranno i funerali di Baronti a Bientina e di Martinelli e Corso a Prato. Mentre due feriti restano ancora gravi. Ed è già partita la raccolta fondi per le famiglie delle vittime, che nel caso, saranno risarcite tra anni. Ma oggi è anche il giorno delle discussioni intorno a cosa è la Piana Fiorentina. Quell’esplosione di dieci giorni fa ha ridestato tutti da un sonno che va avanti da diversi decenni. Sindaci che scoprono di avere una bomba ad orologeria in casa, imprenditori che dicono che si è costruito troppo e male, ci si accorge che ci sono troppe fabbriche, troppe strade, troppe case, troppo di tutto. Evidentemente ci sono voluti cinque morti al deposito Eni e un alluvione (quasi due) per prendere atto che i buoi erano già scappati dalla stalla. Sistema fognario che non riceve, strade perennemente intasate, smog che ristagna, fiumi che straripano, depositi che esplodono, una complessità sociale che racchiude molte aree di illegalità. E poi, il tema infinito dell’aeroporto. E’ da qui che si può partire per “ripensare la Piana“?