Quattro anni dopo la scoperta del Keu nelle terre del distretto conciario, la bonifica non è ancora finita e il materiale derivato dal processo di essiccamento dei fanghi di depurazione utilizzati nell’industria conciaria continua ad inquinare la terra.
Keu: materiale derivato dal processo di essiccamento dei fanghi di depurazione utilizzati nell’industria conciaria, in particolare a Santa Croce sull’Arno. Questo materiale è stato impiegato come riempimento per cantieri, strade e altre infrastrutture. Quando il Keu viene a contatto con l’acqua, può trasformarsi in una sostanza altamente cancerogena a causa della presenza di cromo trivalente, che si ossida in cromo esavalente, noto per essere uno dei composti più tossici e cancerogeni. Quattro anni dopo lo scandalo – la scoperta dell’uso del Keu da parte della Procura antimafia – il tema delle bonifiche resta ancora sul campo. E’ il tema enorme dello smaltimento illegale di rifiuti tossici. Tredici i siti interessati tra le province di Pisa, Firenze e Arezzo. La Regione ha stanziato 15 milioni di euro per le zone di Bucine, Pontedera e la nota strada che va da Empoli a Castelfiorentino. Solo in queste zone parliamo di ottomila tonnellate da smaltire. E di un’inchiesta inchiodata da mesi all’udienza preliminare. Prossima udienza a febbraio, ed allora potremmo parlare di possibili rinvii a giudizio. I reati contestati: associazione per delinquere, traffico illecito di rifiuti, inquinamento ambientale, corruzione elettorale. Nel frattempo Arpat e Carabinieri si starebbero concentrando su un’altra sessantina di siti che potrebbero essere interessati dallo stesso fenomeno.