Dalla dissociazione alla riconnessione, un viaggio taumaturgico nel potere salvifico dell’umanità tra folk, jazz, rock e sofisticati arrangiamenti orchestrali. The Weather Station
The Weather Station hanno appena pubblicato il nuovo album ‘Humanhood’ per l’etichetta statunitense Fat Possum. L’album è stato anticipato dal singolo ‘Neon Signs’. Nuovo album della settimana sulle frequenze di Controradio.
‘Humanhood’, prodotto con Marcus Paquin, è il settimo album della band di Tamara Lindeman dopo il grande successo di ‘Ignorance’ del 2021 (uno dei dischi indipendenti più celebrati dalla critica musicale, nelle classifiche di fine anno di The New Yorker, UNCUT, The Globe and Mail e The Observer, oltre che nella TOP10 di New York Times, The Guardian, PItchfork, PASTE, Exclaim, The Quietus, Stereogum e molti altri) e del suo seguito ‘How Is It That I Should Look at the Stars’ del 2022.
I The Weather Station sono una folk rock band canadese nata nel 2006 guidata dalla folksinger Tamara Lindeman e hanno pubblicato 6 album per importanti realtà discografiche come Paradise of Bachelors e Fat Possum.
L’album è stato scritto durante uno dei periodi più difficili della vita di Lindeman e realizzato con una rock band con una grande capacità di improvvisazione. Il 2022 sembrava un anno di gloria per Lindeman, uno dei progetti più elogiati di quell’anno. Ma al picco professionale, faceva ombra una crisi riguardante la sua salute mentale.
Nell’autunno del 2023, Tamara Lindeman ha dunque riunito sei musicisti, provenienti dal jazz e dall’ambito della musica sperimentale canadese, alla Canterbury Music Company, dove aveva registrato Ignorance e How Is It That I Should Look at the Stars: il batterista Kieran Adams, il tastierista Ben Boye, il percussionista Phillippe Melanson, la specialista di ance e fiati Karen Ng e il bassista Ben Whiteley, che avevano già lavorato insieme, è proprio lavorando con loro attraversando la crisi di significato sono state create le canzoni che alla fine sarebbero diventate Humanhood.
Ogni canzone rispecchia, sonoramente e musicalmente, lo stato d’animo descritto nel testo; passando da distante a claustrofobico, da travolgente a estatico. Ascoltato dall’inizio alla fine, l’album trascrive un viaggio dalla dissociazione alla riconnessione; un viaggio che riecheggia nella forma, nel suono e nei testi, nonché nella realizzazione del disco stesso. “Mi sono abituata a sentirmi pazza, o semplicemente pigra” dice la Lindeman in ‘Neon Signs’, cantando del nostro vero malessere moderno, quella sensazione di non sapere come o cosa dovremmo contribuire a questo mondo disorientante, e di non sapere se abbiamo anche solo l’energia o la volontà di provarci. Nel liberatorio finale (“Sewing”) tutto assume un senso: paura, consapevolezza e dolore diventano l’esperienza comune, umana, necessaria per sconfiggere il disagio del vivere.
L’artista ha sviluppato nel tempo il suo percorso musicale, passando dall’iniziale “alternative folk” con il classico approccio Lo-Fi, ad una produzione sempre più arrangiata ed articolata, giungendo ad un sofisticato “soft-rock” intimo ed orchestrale al tempo stesso, coniugato in maniera estremamente sincera e personale unendo in una sola linea Suzanne Vega, Steely Dan, Kate Bush o Joni Mitchell, fino a diventare uno dei principali punti di riferimento del genere.
I Weather Station partiranno per un lungo tour mondiale nel febbraio del 2025 per promuovere il nuovo album, ma per il momento non sono segnalate date in Italia.